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ISRAELE / HAMAS

«Il corpo restituito non è della madre di Ariel e Kfir»

La terza salma riconsegnata a Israele da Hamas non appartiene a Shiri Bibas. La conferma nell'esame del dna
AFP
Fonte ats
«Il corpo restituito non è della madre di Ariel e Kfir»
La terza salma riconsegnata a Israele da Hamas non appartiene a Shiri Bibas. La conferma nell'esame del dna

GAZA - L'esercito israeliano ha identificato i resti dei piccoli Kfir e Ariel Bibas, restituiti ieri da Hamas, ma ha riferito che il terzo corpo consegnato non è quello della mamma, Shiri Bibas. Lo riportano i media israeliani.

Secondo il portavoce dell'Idf, il dna del terzo corpo non corrisponde a quello di nessuno degli ostaggi ancora a Gaza.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) affermano che i due bambini tenuti in ostaggio da Hamas nella Striscia di Gaza sono stati uccisi dai loro rapitori e non nei bombardamenti dello Stato ebraico come sostiene invece il movimento islamista.

«Ariel e Kfir Bibas sono stati brutalmente uccisi durante la prigionia nel novembre 2023 da terroristi palestinesi», ha affermato un portavoce delle Idf.

«Agiremo con determinazione per riportare a casa Shiri, insieme a tutti i nostri prigionieri, sia i vivi che i caduti, e garantiremo che Hamas paghi il prezzo pieno per questa crudele e malvagia violazione dell'accordo», ha affermato il premier israeliano Benjamin Netanyahu in una dichiarazione video.

Hamas: «Il corpo è stato fatto a pezzi e mescolato ad altri corpi»
Un funzionario di Hamas, Ismail al-Thawabteh, ha dichiarato che il corpo di Shiri Bibas «è stato fatto a pezzi ed è stato mescolato ad altri corpi sotto le macerie dopo un attacco israeliano». Le autorità israeliane hanno dichiarato durante la notte che i resti dei due bambini Ariel e Kfir sono stati identificati e che sono stati assassinati da Hamas durante la prigionia e che i resti nella bara con la foto di Shiri appartenevano in realtà a una donna di Gaza non identificata.

Ma i funzionari israeliani affermano che il corpo consegnato era in condizioni tali che le autorità dell'istituto forense Abu Kabir hanno potuto stabilire con certezza che non apparteneva a Shiri. Il Dna del corpo è stato confrontato con quello di Shiri e di tutte le altre donne in ostaggio ancora tenute da Hamas, e nessuno di loro corrispondeva.

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