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GUERRA IN UCRAINA

Truppe, soldi: come il mondo si prepara a aiutare l'Ucraina dopo il cessate il fuoco

Oggi videocall di Costa e von der Leyen con Islanda, Norvegia, Turchia e Regno Unito. Nel peacekeeping sarebbe coinvolto anche l'Onu
AFP
Fonte ATS
Truppe, soldi: come il mondo si prepara a aiutare l'Ucraina dopo il cessate il fuoco
Oggi videocall di Costa e von der Leyen con Islanda, Norvegia, Turchia e Regno Unito. Nel peacekeeping sarebbe coinvolto anche l'Onu

BRUXELLES - Si continua a discutere, a livello mondiale, del futuro dell'Ucraina in un ipotetico dopo guerra o almeno in un periodo di tregua. Oggi il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa e la presidente della Commissione Ursula von der Leyen hanno avuto una videocall, assieme all'Alto rappresentante Kaja Kallas, con il primo ministro dell'Islanda Kristrún Frostadóttir, il primo ministro della Norvegia Jonas Gahr St›re, il Presidente turco Recep Tayyip Erdoğan e il primo ministro del Regno Unito Keir Starmer.

Dopo il vertice dell'altro giorno, è stato ribadito il pieno sostegno all'Ucraina e si è parlato anche di come eventualmente finanziare gli investimenti necessari nella difesa. «La clausola di fuga nazionale libererà fino a 650 miliardi di euro di spazio fiscale nei bilanci nazionali degli Stati membri. Non sarà soggetta a condizioni in termini di origine delle attrezzature di difesa. Le attrezzature militari dei Paesi partner potranno quindi beneficiarne direttamente. Il secondo è lo strumento "Safe", con prestiti fino a 150 miliardi di euro. Norvegia e Islanda possono già partecipare direttamente, essendo membri del mercato unico dell'Ue. Altri Paesi, come il Regno Unito, il Canada o la Turchia, possono fornire immediatamente fino al 35% di un prodotto per la difesa. Per aumentare la partecipazione industriale oltre il 35%, sono necessari un partenariato per la sicurezza e la difesa e un successivo accordo di associazione», si legge nella nota riassuntiva della videocall.

Intanto anche l'Onu sarebbe coinvolto nelle operazioni di peacekeeping in Ucraina. Un'ipotesi a cui i volenterosi stanno lavorando attivamente - si apprende da chi segue il dossier - è quella di costruire 4 livelli d'interposizione.

I caschi blu dell'Onu, provenienti da Paesi non europei, verrebbero schierati nella zona demilitarizzata per osservare il rispetto della tregua. Il secondo anello sarebbe costituito dalle forze ucraine. Il terzo dal contingente dei volenterosi, magari al confine occidentale ucraino. Il quarto sarebbe il backstop Usa.

Lo scenario è naturalmente vincolato all'evoluzione dei pre-negoziati di pace condotti dagli Usa su due tavoli distinti, da una parte i russi e dall'altra gli ucraini. I dettagli come sempre sono importanti e c'è anche un cambiamento semantico, dato che non si parla più di garanzie di sicurezza (security guarantees) ma di dispositivi di sicurezza (security arrangements).

Per quanto riguarda il contingente europeo, potrebbe essere schierato all'interno dell'Ucraina ma anche all'esterno, al confine con il Paese, magari con compiti di sorveglianza aerea. Sul punto vi sono allo studio varie ipotesi. Il backstop americano servirebbe come ultima garanzia sia agli ucraini che agli europei e vi sarebbero delle indicazioni che Washington è disposta a fare la sua parte ma che Donald Trump pone come precondizione la firma dell'intesa sui minerali con Kiev.

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