"Solo per precauzione, chiedo a tutti gli abitanti di Bangkok di prepararsi", ha detto la premier Yingluck durante una conferenza stampa tenuta all'aeroporto domestico Don Meuang, da due settimane convertito in centro di emergenza per le inondazioni che hanno causato oltre 340 morti dallo scorso luglio e allagato 30 province del centro-nord, con danni per oltre 2,5 miliardi di euro.
Con alcuni sobborghi settentrionali della capitale come Pathum Thani e Nonthaburi sott'acqua da giorni, il livello dei canali che attraversano Bangkok è sotto costante controllo da parte delle autorità e dei residenti, dopo che ieri il governo ha deciso di aprire le chiuse nella speranza di far defluire più velocemente l'acqua in mare.
Oggi il capo di stato maggiore, generale Prayuth Chan-ocha, ha ammesso che le barriere erette nei giorni scorsi "non possono impedire all'acqua di entrare" nella metropoli da 12 milioni di abitanti.
Sette distretti della fascia nord-orientale sono stati segnalati come i più a rischio, ma anche nel centro della capitale molti palazzi e centri commerciali hanno iniziato a posizionare i sacchi di sabbia. Già ieri, nella periferia settentrionale molti abitanti avevano iniziato a parcheggiare le loro automobili sulle superstrade sopraelevate, mentre altri hanno già lasciato la città per luoghi di villeggiatura lungo la costa. Le interruzioni nei rifornimenti ai supermercati e la preoccupazione di rimanere senza generi alimentari hanno svuotato gli scaffali di molti punti vendita.