Il Regno Unito esclude qualsiasi obbligo al termine della fase di transizione
Londra intende gestire le proprie acque nazionali come stato Sovrano e chiede un accordo separato sulla pesca.
LONDRA - Nessun allineamento alle leggi Ue dopo la fine della transizione post Brexit da parte di Londra. Né su «tasse e immigrazione» né sulla pesca, ha detto il ministro Michael Gove, illustrando ai Comuni le linee guida del governo Johnson sul negoziato sulle relazioni future con Bruxelles.
«Noi non accetteremo alcun obbligo sull'allineamento delle nostre leggi a quelle dell'Ue o a istituzioni europee come la Corte di Giustizia, che non avrà più alcuna giurisdizione nel Regno Unito» dopo la transizione, ha dichiarato Gove, respingendo seccamente l'approccio su alcuni punti chiave del negoziato rimarcati in questi giorni a nome dei 27 da Barnier, capo negoziatore Ue.
Sulla questione pesca, Londra intende gestire le sue acque come «uno Stato sovrano». Gove questa mattina ha evocato «un accordo totalmente separato», assicurando inoltre standard elevati su materie come ambiente e diritto del lavoro a tutela di una concorrenza leale con Bruxelles.
Il ministro, contestato da laburisti e altre opposizioni, ha puntualizzato anche sulla necessità di «emulare il tipo di relazioni che l'Ue ha già con altri Stati sovrani» come Canada, Giappone e Corea del Sud.