I risultati non sono ancora definitivi ma il margine che lo separa da Sanders è incolmabile.
L'ex vice di Obama si presenta con rinnovato vigore alla sfida del Super Tuesday.
WASHINGTON - Prima vittoria per Joe Biden nelle primarie democratiche in vista delle Presidenziali dell'autunno. Dati alla mano, il voto della comunità afroamericana - che rappresenta poco meno dei due terzi dell'elettorato - ha premiato l'ex vice di Barack Obama.
I dati parziali, rilanciati dai media americani, non lasciano dubbi: con il 75% dei seggi scrutinati Biden si attestava quasi al 50%, staccando in maniera irreversibile Bernie Sanders, fermo intorno al 20%.
Per Biden è un risultato fondamentale dopo le cattive prestazioni in Iowa e New Hampshire. Un primo segnale di risalita si era già visto in Nevada con un secondo posto, ma a grande distanza da Sanders. «Grazie Carolina del Sud! Questa è la tua vittoria, la vittoria di chi è stato escluso e lasciato indietro. Insieme conquisteremo questa nomination e batteremo Donald Trump», ha dichiarato Biden ai suoi sostenitori.
L'ex vicepresidente (e fino a qualche settimana fa principale favorito in casa democratica) arriva con rinnovato vigore al Super Tuesday, quando si voterà da un lato all'altro del Paese (dalla California al Vermont, dalla Virginia al Texas. Martedì sarà il giorno della discesa di campo di Mike Bloomberg, che si trova davanti due rivali in piena corsa e molto difficili da soppiantare.
A Biden arrivano i complimenti (ironici) di Donald Trump: «Congratulazioni al sonnolento Joe Biden!». Il presidente rincara la dose su Twitter: «I Democratici stanno lavorando duro per distruggere il nome e la reputazione di Bernie Sanders, e portargli via la nomination!».
Democrats are working hard to destroy the name and reputation of Crazy Bernie Sanders, and take the nomination away from him!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) March 1, 2020