Così si è espresso il premier italiano Giuseppe Conte, sottolineando le visioni differenti fra l'Italia e la Germania
ROMA - «Io e la Merkel abbiamo espresso due visioni diverse durante la nostra discussione. Ne approfitto e lo dico a tutti cittadini tedeschi: noi non stiamo scrivendo una pagina di un manuale di economia, stiamo scrivendo una pagina di un libro di storia». Lo ha detto il premier italiano Giuseppe Conte in un'intervista andata in onda sulla tv tedesca Ard alle 20.15.
«È un'emergenza - ha aggiunto Conte - della quale non è responsabile nessun singolo Paese, non si tratta di tensioni finanziarie. L'Ue come risponde? L'Ue compete con la Cina, con gli Usa che hanno stanziato duemila miliardi per reagire, in Ue cosa vogliamo fare? Ogni Stato membro vuole andare per conto suo? Se la reazione non sarà coesa, vigorosa, coordinata, l'Europa diventerà sempre meno competitiva nello spazio globale di mercato».
Conte ha poi dichiarato che «l'Europa deve mostrare se è una casa comune europea, una casa in grado di dare una risposta a una sfida epocale». L'Europa deve mostrare «se è cresciuta per i suoi compiti; nel segno di come fu concepita da Schuman, De Gasperi e Adenauer».
«Io rispetto l'opinione di Angela Merkel con la quale ho eccezionali relazioni. E rispetto l'opinione di tutti», ha poi aggiunto rispondendo a una domanda sul Mes con l'emittente tedesca.
«Ma attenzione: qui non parliamo di shock asimmetrici. Qui non parliamo dei problemi finanziari di un solo Paese. Come può l'Europa, di fronte a una sfida epocale come quella attuale, pensare di tornare a usare strumenti concepiti in un altro tempo, in cui erano in vigore anche altre regole da tempo superate?».