Lo sostiene uno studio commissionato dal think tank anti-brexiteer UK in a Changing Europe
LONDRA - Una Brexit 'no deal', senza trattato di libero scambio fra Londra e Bruxelles, potrebbe costare all'economia del Regno Unito più ancora delle conseguenze dell'emergenza coronavirus: fino a oltre tre volte di più a regime.
Lo sostiene uno studio commissionato dal think tank anti-brexiteer UK in a Changing Europe e realizzato in collaborazione con alcuni ricercatori della London School of Economics (Lse).
L'analisi è stata diffusa mentre riprendono nella capitale britannica i colloqui sulle relazioni future commerciali post Brexit fra i team guidati dai capi negoziatori Michel Barnier e lord David Frost: colloqui in stallo da tempo su diversi punti cruciali e minacciati ora anche dalla reazione furiosa dell'Ue al progetto di legge delineato dal governo di Boris Johnson che rivendica al Regno Unito un preteso diritto a rimettere in discussione parte delle intese di divorzio già raggiunte nell'Accordo di Recesso, in particolare sul delicato status doganale dell'Irlanda del Nord.
In base al modello utilizzato, lo studio stima che il prezzo da pagare per un eventuale 'no deal' sia destinato a raggiungere a lungo termine un meno 8% del Pil nel Regno, pari a 160 miliardi di sterline (circa 190 miliardi di franchi) o a 2.400 sterline (circa 2800 franchi) pro capite. Mentre le previsioni della Bank of England relative all'impatto sul Paese del lockdown di primavera e delle altre restrizioni legate alla pandemia di Covid-19 si fermano a un meno 1,7% del Pil nel 2022, dopo un presumibile rimbalzo positivo parziale.