Donald Trump toglierà il Paese africano dalla lista degli sponsor del terrorismo
WASHINGTON - Israele e Sudan hanno concordato di normalizzare le loro relazioni: lo ha annunciato Donald Trump. Si tratta del terzo Paese della regione a farlo prima delle elezioni del 3 novembre negli Usa.
«Oggi annunciamo un'altra svolta sensazionale verso la pace. Un altro Paese arabo entra nel cerchio della pace: questa volta si tratta della normalizzazione fra Israele e Sudan. Che svolta gigantesca!»: con queste parole il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato alla televisione il raggiungimento dell'accordo con i dirigenti di Khartum.
Nelle stesse ore Trump ha detto al Congresso che intende formalmente togliere il Sudan dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo. Nei giorni scorsi il presidente aveva twittato che «il nuovo governo sudanese, che sta facendo grandi progressi, ha accettato di pagare 335 milioni di dollari (circa 304 milioni di franchi al cambio attuale) alle vittime statunitensi del terrorismo e alle loro famiglie. Una volta depositati, toglierò il Sudan dalla lista degli Stati sponsor del terrorismo. Finalmente giustizia per il popolo americano e un grande passo per il Sudan!».
La condanna dell'Olp - «Un'altra pugnalata alla schiena»: così Wassel Abu Yussef, un membro del Comitato esecutivo dell'Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp), ha commentato l'annuncio degli accordi di normalizzazione fra Israele e Sudan, che seguono di un mese quelli raggiunti dallo Stato ebraico anche con gli Emirati arabi uniti e con il Bahrein.
Per la Jihad islamica «il Sudan ha tradito oggi la Palestina». Gli accordi con Israele rappresentano a suo parere «una minaccia per l'identità e il futuro di quel Paese». La Jihad islamica ha comunque fiducia che il popolo del Sudan saprà opporsi alla realizzazione degli accordi.