I responsabili della sua campagna: «La gente di quello Stato merita di sapere».
L'accusa è che in due contee siano stati alterati dei voti per corrispondenza. Un ribaltone nello Stato del Midwest non cambierebbe l'elezione.
MADISON - Continuano i tentativi di Donald Trump di dimostrare brogli e irregolarità nelle elezioni presidenziali del 3 novembre scorso. Il presidente americano ha chiesto un riconteggio in due contee del Wisconsin.
L'accusa è che dei voti per corrispondenza siano stati alterati e che dei funzionari dello Stato abbiano suggerito agli elettori come aggirare le leggi sull'accertamento dell'identità. Il riconteggio costerà alla campagna di Donald Trump 3 milioni di dollari, a copertura dei costi stimati. Come riferisce Fox News, la cifra è già stata trasferita allo Stato del Midwest.
«La gente del Wisconsin merita di sapere se i loro processi elettorali hanno funzionato in modo legale e trasparente», ha dichiarato Jim Troupis, consigliere della campagna di Trump. «Sfortunatamente, non si può avere fiducia dell'integrità dei risultati elettorali senza un riconteggio in queste due contee», ha aggiunto.
Le contee in questione sono quelle di Milwaukee (quasi 1 milione di abitanti) e di Dane (più di mezzo milione).
Secondo gli ultimi dati non ufficiali pubblicati dalla Contea di Milwaukee, Biden vi ha vinto con quasi 183'000 voti di vantaggio su Trump (69,13% delle preferenze). I voti per corrispondenza sono stati 267'000. Anche nella Contea di Dane il presidente eletto ha vinto su Trump con un vantaggio di circa 180'000 voti (75,5% delle preferenze).
Il margine tra i due candidati è sottilissimo nel Wisconsin. Biden ha infatti conquistato lo Stato del Midwest con un vantaggio di poco più di 20mila voti (1'630'716 a 1'610'151).
Il Wisconsin, però, vale "solo" 10 voti elettorali: ammesso e non concesso che passasse a Trump, se fosse l'unico a farlo non cambierebbe il risultato dell'elezione. Al momento, infatti, Biden detiene 306 voti elettorali contro i 232 di Trump.