Il no deal resta, secondo il premier britannico, l'epilogo più probabile
LONDRA - Ue e Regno Unito sono ancora «molto lontani» sui nodi cruciali residui del negoziato e un 'no deal' resta al momento «l'epilogo più probabile». Lo ha sottolineato il premier britannico Boris Johnson in una dichiarazione ai media dopo l'annuncio della prosecuzione dei colloqui per un ultimo sforzo estremo annunciato a conclusione della telefonata con la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
«Noi vogliamo provare con tutto il cuore a raggiungere» un accordo di libero scambio con Bruxelles, ha precisato Johnson, insistendo però che il Regno si sta preparando anche al "no deal" senza paura.
Reduce da una riunione straordinaria del Consiglio dei Ministri seguita alla conversazione con la von der Leyen, il premier Tory ha rimarcato che il suo paese sarà pronto a ogni evenienza alla scadenza del primo gennaio prossimo, data che - ha confermato - segnerà la fine della transizione post Brexit e lo sganciamento concreto definitivo del Regno Unito dall'Ue. Ha inoltre assicurato che sono in corso e continuano «preparativi enormi» per predisporsi all'ipotesi di un "no deal".
«Noi ci prepariamo con fiducia a essere pronti al primo gennaio», ha spiegato, indicando l'epilogo di una relazione futura con Bruxelles regolata solo «dalle norme dell'Organizzazione mondiale del commercio (Wto), sul esempio dell'Australia» - ossia un "no deal" - come «un modello di chiarezza e semplicità che ha pure i suoi vantaggi».
Ma ha poi aggiunto che questa prospettiva «non è ciò a cui vogliamo arrivare» come prima scelta, e che Londra intende quindi tentare ancora di trovare «con tutto il cuore» un'intesa commerciale con i 27 sino all'ultimo momento utile.