Il voto sull'impeachment potrebbe avvenire già la settimana prossima.
L'avvocato della Casa Bianca ha discusso con il presidente uscente dell'opportunità di dimettersi.
WASHINGTON - «A tutti quelli che lo hanno chiesto, non andrò alla cerimonia di insediamento del 20 gennaio», ovvero il giuramento di Joe Biden quale nuovo presidente degli Stati Uniti. Lo twitta Donald Trump.
L'avvocato della Casa Bianca Pat Cipollone ha discusso le proprie dimissioni con Trump (e non gli ha consigliato di dimettersi, come erroneamente riferito in precedenza), dopo che il presidente ha fomentato l'assalto al Congresso da parte dei suoi sostenitori. Lo riferisce la Cnn citando fonti dell'amministrazione.
Voto sull'impeachment - La Camera americana potrebbe procedere a un voto sugli articoli per l'impeachment del presidente Donald Trump la prossima settimana, se il vicepresidente Mike Pence non invocherà il 25esimo emendamento. Lo afferma la deputata democratica Katherine Clark, assistente della speaker della Camera Nancy Pelosi. La quale ha attaccato Trump, definendolo «instabile» e osservando che un presidente instabile non può avere i codici nucleari.
Se i democratici decidessero per un impeachment lampo contro Donald Trump per aver istigato l'assalto al Congresso, il presidente teoricamente affronterebbe il processo in un Senato controllato ancora dai Repubblicani (i due nuovi senatori dem devono attendere fine mese per la certificazione dei risultati dei ballottaggi in Georgia) e in pausa sino al 19 gennaio, il giorno prima del giuramento di Joe Biden.
Il leader dei senatori del Grand Old Party Mitch McConnell, pur avendo condannato il comportamento di Trump, non ha ancora fatto sapere se riconvocherebbe il Senato nel caso la Camera approvasse gli articoli dell'impeachment. In ogni caso, per condannare e rimuovere il presidente sono necessari i due terzi dei voti.
Appello a Pelosi - Una sessantina di deputati dem hanno scritto una lettera alla speaker della Camera Nancy Pelosi chiedendole di richiamare al lavoro la Camera (ora in pausa sino al 19 gennaio) «per discutere e valutare l'assalto alla nostra democrazia che abbiamo subito il 6 gennaio».
«Possiamo e dobbiamo mostrare continuità di governo in un momento in cui il presidente è incapace di guidare e l'esecutivo è in totale caos», scrivono.
Via libera alle dimissioni - Con solo dodici giorni di anticipo sull'addio alla Casa Bianca, l'amministrazione Trump ha finalmente ordinato a migliaia di funzionari di nomina politica - ambasciatori compresi - di rassegnare le dimissioni entro e non oltre l'Inauguration Day: un atto dovuto, rimasto però bloccato per settimane a causa delle contestazioni sollevate dal presidente Donald Trump sulla legittimità della vittoria elettorale di Joe Biden.
L'ordine emesso dal vice capo dello staff Chris Liddle è arrivato sulla scia di una serie di dimissioni di alti funzionari e ministri in segno di dissenso con l'assalto al Capitol di una folla di ultrà trumpiani. L'annuncio apre la strada alla pubblicazione del "Plum Book", il librone dalla copertina color prugna che la Washington dei palazzi aspetta col fiato sospeso a ogni cambio di governo perchè elenca i posti di lavoro di nomina politica che torneranno a essere sul mercato.
Trump parla ai suoi elettori - «I 75 milioni di grandi patrioti americani che hanno votato per me, per l'America First, per renderla di nuovo grande, avranno una voce gigante a lungo in futuro. Non saranno disprezzati o trattati ingiustamente in nessun modo e forma»: lo ha twittato Donald Trump rivolgendosi ai suoi elettori.
To all of those who have asked, I will not be going to the Inauguration on January 20th.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 8, 2021
The 75,000,000 great American Patriots who voted for me, AMERICA FIRST, and MAKE AMERICA GREAT AGAIN, will have a GIANT VOICE long into the future. They will not be disrespected or treated unfairly in any way, shape or form!!!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 8, 2021