Per il segretario di Stato americano, l'Iran sarebbe il nuovo "quartier generale" di al-Qaida
WASHINGTON D.C: / TEHERAN - Il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha accusato l'Iran di essere la «nuova base» dell'organizzazione jihadista al-Qaida, «peggio» dell'Afghanistan al momento degli attentati dell'11 settembre.
In un discorso al National Press club di Washington, il capo della diplomazia americana ha inoltre confermato ufficialmente per la prima volta l'uccisione a Teheran del numero due di al-Qaida Abdullah Ahmed Abdullah, nome di battaglia Abu Muhammad al-Masri.
«Nessuno si lascia ingannare, tutti i terroristi dell'11 settembre arrivavano dalle mete preferite di Pompeo in Medio Oriente», ha subito twittato dal canto suo il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, replicando alle accuse del segretario di Stato Usa uscente. «NESSUNO dall'Iran», enfatizza Zarif riferendosi agli attentatori delle Torri Gemelle e del Pentagono in maggior parte di origini saudite.
Il "j'accuse" di Pompeo
«Al-Qaida ha una nuova base: è la repubblica islamica iraniana», ha accusato oggi Pompeo. «Il risultato è che la creazione diabolica di Bin Laden è ad un passo dal rafforzarsi e accrescere i suoi mezzi d'azione. Se ignoriamo questo asse Iran/Al Qaida, è a nostro rischio e pericolo. Lo dobbiamo riconoscere, lo dobbiamo affrontare, dobbiamo vincere», ha proseguito.
A suo avviso, è nel 2015, mentre veniva finalizzato l'accordo sul nucleare iraniano, che l'alleanza si è forgiata davvero. È proprio in quel momento, ha spiegato promettendo di svelare «nuove informazioni per il pubblico», che Teheran «ha deciso di permettere ad Al-Qaida di installare un nuovo quartiere generale operativo», a condizione di "rispettare" le regole iraniane.
Pompeo ha infine annunciato sanzioni contro i capi della rete jihadista «basata in Iran», ossia Muhammad Abbatay, alias Abderahman al-Maghrebi, e Sultan Youssef Hassan al-Arif. E una ricompensa sino a sette milioni di dollari per individuare Al-Maghrebi.