Vito Crimi: «Non voteremo un governo Draghi». Ma una parte del movimento sarebbe pronta a farlo
ROMA - Oggi a mezzogiorno, Mario Draghi salirà al Quirinale, convocato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per dare vita a un «governo di alto profilo» che permetta all'Italia di non arenarsi in un momento che richiede decisioni e misure tempestive. Un governo che non sarà appoggiato dal Movimento 5 Stelle.
Il capo politico (ad interim) del gruppo che conta il maggior numero di esponenti in parlamento ha già fatto sapere, ieri in tarda serata, che il Movimento - che si incontrerà in assemblea congiunta questo pomeriggio - «non voterà per la nascita di un governo tecnico presieduto» dall'ex presidente della Banca Centrale Europea. Parole che respingono l'appello del Capo dello Stato italiano e rendono incerti i numeri per la fiducia in parlamento.
Il clima però è molto teso in casa 5 Stelle e ci sarebbe, secondo i media italiani, un'ala del Movimento pronta a rispondere positivamente alla "chiamata" del presidente Mattarella per appoggiare un esecutivo che «non debba identificarsi con alcuna formula politica».
Alla fine vince Renzi
Tramontata l'ipotesi di un "Conte ter", l'incarico a Mario Draghi è la vittoria del senatore di Italia Viva Matteo Renzi, che dopo aver innescato la crisi è riuscito in un solo colpo a far traslocare Giuseppe Conte da Palazzo Chigi e ad allargare la crepa tra le fila pentastellate. «La vera vittoria non è l’uscita di scena di Conte, ma Mario Draghi a Palazzo Chigi», ha raccontato a caldo a Open uno dei senatori del partito dell'ex premier fiorentino.