Parte un secondo giro di consultazioni. La più grande incognita è rappresentata dalla Lega di Matteo Salvini.
Conte non sarà nel governo, ma ha invitato i 5 Stelle a non «voltare le spalle al Paese».
ROMA - In Italia hanno inizio due giornate cruciali per la formazione di un nuovo governo. Oggi e domani, il presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, incontrerà infatti le forze politiche in un secondo giro di consultazioni. L'obiettivo? Illustrare la propria visione e sondare le reali intenzioni di chi vuole sostenerlo.
A partire dal segretario della Lega, Matteo Salvini, che ha dato il suo appoggio incondizionato a un governo «breve e che arrivi a elezioni presto» dopo giorni in cui si era mostrato piuttosto contrario a un esecutivo di unità nazionale o tecnico. Secondo il Corriere della Sera, Draghi dovrà capire in particolare se le intenzioni del capo del Carroccio siano serie o se l'ex viceprimo ministro del fu governo giallo-verde abbia in mente una «mossa tattica» in vista di una prossima campagna elettorale.
Chiara invece la posizione del presidente del Consiglio uscente, Giuseppe Conte, che nel corso dell'assemblea virtuale del Movimento 5 Stelle che ha avuto luogo ieri sera, ha dichiarato di «non voler entrare nell'esecutivo». Conte ha però esortato i grillini - in parte molto restii all'idea - a non «voltare le spalle al Paese» in questa fase di crisi sanitaria, sociale ed economica e li ha invitati a sostenere Draghi e il suo progetto. L'appello è altresì quello di vigilare sull'ex alleato di governo: la Lega.
Per il resto, l'ex direttore della Banca centrale europea (BCE) gode dell'appoggio di Pd (per un esecutivo in parte politico e di «di lunga durata»), Italia Viva, Forza Italia e, in principio, Leu, che però potrebbe non riuscire a digerire un accordo con Salvini. Convintamente fuori Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni, che chiede elezioni anticipate subito.
Draghi dovrà spiegare dal canto suo quale sia la sua strategia per mettere d'accordo uno spettro politico così ampio e variegato. Secondo l'analisi del Fatto Quotidiano, i punti più critici potrebbero essere europeismo, reddito di cittadinanza, tassa piatta, conversione a un'economia verde, riforma della giustizia.