Tra ritardi ed eccessi di ottimismo: «Dovremmo chiederci perché è successo e quali insegnamenti trarne»
I gruppi parlamentari hanno rimproverato l'esecutivo europeo per la mancanza di trasparenza nei contratti stipulati per la fornitura dei vaccini.
BRUXELLES - La presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, nel suo intervento alla plenaria dell'Eurocamera, ha fatto autocritica sui vaccini, insistendo però sulla volontà di raggiungere «l'obiettivo di immunizzare il 70% della popolazione in Europa entro l'estate».
«Siamo arrivati in ritardo con le autorizzazioni, siamo stati troppo ottimisti sulla produzione di massa, e forse siamo stati un po' troppo sicuri sul fatto che le quantità ordinate sarebbero state consegnate in tempo utile. Dovremmo chiederci perché è successo e quali insegnamenti trarne», ha detto.
«Mancano gli ingredienti»
Von der Leyen, nel suo intervento all'Eurocamera, ha poi lanciato l'allarme sulla scarsità degli ingredienti per la produzione dei vaccini, ed ha sollecitato ad «aumentare la capacità di ricerca e la produzione, rafforzando anche la collaborazione pubblico-privato».
Oltre alle varianti del virus, «dobbiamo affrontare una seconda sfida - ha osservato -. Uno dei rallentamenti nella produzione riguarda alcune molecole sintetiche. Se avessimo 250 grammi in più di queste molecole, ci dicono le aziende, che potrebbero produrre un milione di dosi in più. Per questo è necessario un maggiore coordinamento nella fornitura degli ingredienti fondamentali».
«Signora presidente, si dimetta»
Nel corso dei numerosi interventi dei diversi gruppi parlamentari, le critiche si sono concentrate sulla mancanza di trasparenza da parte della Commissione nel rendere pubblici i contratti stipulati con le diverse aziende produttrici di vaccini. I documenti pubblicati finora sono tre, ma con numerosi omissis sulle cifre.
C'è chi in aula ha evocato la possibilità di creare una commissione parlamentare d'inchiesta, chi ha rilanciato la necessità di sospendere i brevetti sui vaccini delle aziende farmaceutiche - riassunto con lo slogan «meno dividendi, più vaccini» - e ancora chi ha chiesto a Ursula von der Leyen di farsi da parte.