Lo ha dichiarato durante il discorso programmatico, in vista del voto di fiducia al Senato
ROMA - Mario Draghi ha tenuto il suo discorso programmato al Senato in vista del voto di fiducia, che arriverà nella tarda serata di oggi.
Il presidente del Consiglio ha messo in chiaro quali sono le priorità dell'azione di governo: la lotta alla pandemia (una «trincea dove combattiamo tutti insieme, il virus è nemico di tutti») ma anche il sostegno ai lavoratori duramente colpiti dalle conseguenze economiche della diffusione del virus.
Combattere il Covid-19 è «il primo dovere» che l'Italia deve affrontare oggi. Rivolgendosi ai partiti che compongono l'ampia maggioranza (ma anche a quelli dell'opposizione), Draghi ha sollecitato «responsabilità nazionale» («il principale dovere a cui siamo chiamati tutti e io per primo») e «spirito repubblicano».
Draghi ha ringraziato Giuseppe Conte, il suo predecessore, poi ha spiegato che la sua presenza non è frutto del fallimento della politica. «Mi sia consentito di non essere d'accordo. Nessuno fa un passo indietro rispetto alla propria identità ma semmai, in un nuovo e del tutto inconsueto perimetro di collaborazione, ne fa uno avanti nel rispondere alle necessità del Paese, nell'avvicinarsi ai problemi quotidiani delle famiglie e delle imprese che ben sanno quando è il momento di lavorare insieme, senza pregiudizi e rivalità».
Il premier ha stabilito chiaramente dove si muoverà il governo, che nasce «nel solco dell'Ue e dell'Alleanza atlantica» e ha poi sottolineato che «l'euro è irreversibile». Bisogna investire nella ricerca, ha continuato Draghi, che ha quindi parlato di giovani e scuola.
Il voto di fiducia, come detto, è previsto molto tardi, non prima delle 23. Nelle prossime ore si capirà il peso delle fibrillazioni e dei dissensi interni alle varie forze della maggioranza, in primis il Movimento 5 Stelle. All'opposizione ci dovrebbero essere solamente Fratelli d'Italia e alcuni deputati di sinistra.