La mozione è stata approvata dai deputati con 535 voti a favore su 596
ROMA - Il nuovo Governo Draghi, dopo la fiducia ottenuta ieri sera al Senato, ha incassato questa sera anche quella della Camera.
I voti a favore della mozione di fiducia per il nuovo esecutivo italiano nell'aula di Montecitorio sono stati 535 su 596, con 56 voti contrari e 5 astenuti.
Come ieri, anche le cifre del voto della Camera non raggiungono il primato del Governo Monti, che ottenne 556 voti a favore. La fiducia incassata questa sera dall'esecutivo si piazza, nella graduatoria, al terzo posto assoluto (alle spalle del quarto Governo Andreotti, che - nel 1978 - ottenne 545 sì).
«Corruzione e burocrazia eccessiva» nel mirino
Nel suo (breve) discorso prima del voto, il "premier" italiano si è concentrato con particolare attenzione sull'aspetto della legalità. «Un Paese capace di attrarre investitori anche internazionali deve difendersi dai fenomeni corruttivi», ha detto Draghi.
Fenomeni «che rappresentano un veicolo d'ingerenza criminale anche da parte delle mafie e un fattore disincentivante sul piano economico per gli effetti depressivi sulla competitività e la libera concorrenza», ha proseguito il premier, che ha riservato alcune parole anche al problema dell'eccesso della burocrazia in Italia. «La farraginosità degli iter è causa inaccettabile di ritardi amministrativi, ma anche terreno fertile in cui si annidano e prosperano i fenomeni illeciti».
Il primo via libera
Nel primo voto di fiducia, ieri sera a Palazzo Madama, il Senato ha appoggiato a larga maggioranza l'esecutivo presieduto da Draghi, con 262 voti a favore su 304 voti validi (40 i contrari e 2 gli astenuti). Tra i senatori che hanno votato "no" si contano anche 15 esponenti del Movimento 5 Stelle, che - ha annunciato oggi il capo politico, Vito Crimi - saranno espulsi.