La società voluta dalla Lega è il vero problema, afferma l'ex assessore lombardo
MILANO - L'ex assessore lombardo al Welfare Giulio Gallera si è tolto qualche sassolino dalle scarpe parlando con il quotidiano italiano La Stampa della gestione regionale della pandemia.
L'esponente di Forza Italia afferma: «Io non ho nulla da rimproverarmi, il sistema ha fatto il massimo possibile di fronte a una pandemia senza precedenti». In questi giorni è la società Aria (Azienda regionale per l’innovazione e gli acquisti) a essere nel centro della bufera, dopo il caos delle prenotazioni mancate nelle province di Cremona, Como e Monza-Brianza. «Alla fine l'unico problema oggettivo che ho avuto io è stato quello dei vaccini antinfluenzali, come sempre decisi da Aria che aveva sbagliato completamente il percorso di acquisizione, a febbraio proponendo una gara con un prezzo senza senso a cui non aveva partecipato nessuno».
Gallera spara a zero su Aria, «fortemente voluta dall'assessore Caparini e dalla Lega» e che «si è dimostrata una realtà non efficiente e al di sotto delle aspettative. Il management non si è dimostrato all'altezza. Il nuovo amministratore unico, arrivato come direttore generale a ottobre, non mi sembra abbia dato prova di grande efficienza. Ma forse non è un problema di cambi ma d'impegno da incrementare per vincere questa sfida».
Gallera ritiene di essere stato solamente un capro espiatorio: «La Lombardia è finita sotto un attacco mediatico inverecondo. Di fronte a questa narrazione immotivata, che la storia sta smentendo, io a un certo punto mi sono fatto da parte. Io mi riferisco alla gestione della pandemia, alla fine tutte le regioni sono capitolate quindi non era vero che la Lombardia era la peggiore». Al suo posto, lo ricordiamo, il presidente lombardo Attilio Fontana ha nominato nei primi giorni dell'anno l'ex sindaca di Milano Letizia Moratti.