L'intesa ratificata dal Parlamento europeo prevede un meccanismo per risolvere le controversie future
BRUXELLES / LONDRA - Le «basi per una relazione tra pari». L'intesa tra l'Unione Europea e il Regno Unito è ufficiale e «la cosa più importante è che oggi è un inizio, non la fine», ha detto il relatore per la commissione per gli affari esteri del Parlamento europeo Andreas Schieder.
L'accordo ratificato - che entrerà in vigore subito dopo il voto formale del Consiglio europeo - traccia il quadro delle regole all'interno del quale si articoleranno le relazioni future tra Londra e Bruxelles. Le aree coperte sono molteplici: dalle garanzie sulla concorrenza leale, all'energia, la pesca, il traffico aereo e la protezione dei dati. Tuttavia a restare scoperto è il settore della politica estera. E l'Europarlamento non ha fatto segreto di deplorare la decisione del Regno Unito, che non ha voluto includerla nell'intesa.
Il Parlamento europeo resta vigile
«Rimane molto lavoro sulla politica estera e sui programmi di scambio educativi. Affinché gli interessi dei cittadini siano rappresentati, il Parlamento europeo deve essere strettamente coinvolto», ha ribadito Schieder. E sul ruolo di monitoraggio del Parlamento europeo i deputati sono concordi: l'applicazione dell'intesa deve essere vigilata. Anche, se sarà necessario, attraverso future azioni unilaterali da parte dell'Unione europea.
La ratifica: una "polizza assicurativa"
A braccetto con l'intesa, gli europarlamentari hanno infatti largamente approvato anche la risoluzione politica di accompagnamento, sostenuta da 578 voti, con 51 contrari e 68 astensioni. Un meccanismo che sarà vincolante per sbrogliare le eventuali controversie future e al quale la presidente della Commissione Ursula von der Leyen spera di non dover mai ricorrere. Tuttavia, ha detto chiaramente, qualora si rendesse necessario «non esiteremo a utilizzarlo». Anche il relatore per la commissione per il commercio internazionale, il deputato lussemburghese Christophe Hansen, ha sottolineato il carattere "assicurativo" dell'intesa a cavallo della Manica. La ratifica, ha detto, «non è un voto di fiducia cieca nell'intenzione del governo britannico di attuare i nostri accordi in buona fede. Piuttosto, è un'assicurazione dell'UE contro ulteriori deviazioni unilaterali da ciò che è stato concordato congiuntamente».
L'Uscita del Regno Unito dall'Ue, attraverso gli occhi del legislativo europeo, resta un «errore storico», perché è un dato di fatto che nessun paese terzo può godere degli stessi benefici degli Stati membri. Nella ratifica però Bruxelles vede uno sviluppo positivo della situazione, a patto che le regole che sono state stabilite e approvate siano osservate da tutti. «Solo un partenariato in cui entrambe le parti mantengono i loro impegni - ha ribadito Schieder - ha un futuro».