Il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, ha chiesto a Mosca di interrompere «i comportamenti destabilizzanti»
BRUXELLES / MOSCA - «Le relazioni tra l'Unione europea e la Russia sono ai minimi storici. E proseguire con questa situazione, o andare a peggiorarla ulteriormente, non è negli interessi di nessuna delle due parti». In una telefonata con il presidente russo Putin, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha ribadito l'unità di Bruxelles nello schierarsi contro «i comportamenti provocatori e destabilizzanti» di Mosca verso gli Stati membri e altri attori internazionali.
Dall'altro capo della linea, Putin ha riconosciuto a sua volta che «sebbene l'Ue e la Russia rimangano partner importanti in materia di commercio e investimenti, la situazione attuale non può essere considerata soddisfacente», riporta l'agenzia russa Tass. I fronti di scontro sono diversi e tra questi c'è anche l'Ucraina.
L'Unione europea, ha confermato Michel, «è ferma nel sostenere l'indipendenza, la sovranità e l'integrità territoriale dell'Ucraina all'interno dei suoi confini internazionalmente riconosciuti» e chiede a Mosca di rispettare «la sua quota di responsabilità, implementando quanto previsto dagli accordi di Minsk» stipulati nel 2015 e che anche il Cremlino ha riconosciuto essere «la base» dell'intesa.
Dal canto suo, Putin ha però messo l'accento sulla necessità da parte delle «autorità di Kiev di attenersi strettamente agli accordi presi in precedenza», in particolare «avviando un dialogo diretto con Donetsk e Lugansk e registrando uno statuto speciale per il Donbass».
Il volo Ryanair dirottato
Tra i temi affrontati durante la chiamata non poteva poi mancare il controverso caso del volo Ryanair, dirottato su ordine delle autorità bielorusse, che ne hanno forzato l'atterraggio a Minsk evocando la presenza di una bomba a bordo. Una volta al suolo, come noto, sono poi scattati gli arresti per il giornalista bielorusso Roman Protasevich. Un caso che ha avuto da subito un'eco internazionale.
Michel ha detto di aver sottolineato a Putin che «la Russia può svolgere un ruolo importante per sostenere una risoluzione pacifica di questa situazione di crisi» e di come sia «essenziale» che le autorità di Minsk «rilascino i prigionieri politici, mettano un freno a violenze e repressioni» e si adoperino nel dare vita a un dialogo nazionale che sia «aperto a tutti». E proprio in quest'ottica l'ex premier belga ha confermato l'adeguatezza delle sanzioni imposte da Bruxelles contro la Bielorussia. Sanzioni che il Cremlino ha invece definito «controproducenti».