Charles Michel, presidente del Consiglio Ue, ha rivolto parole dure all'indirizzo di Minsk durante la plenaria di oggi.
Rivolgendosi direttamente a Lukashenko, ha ribadito la richiesta di liberazione immediata per Roman Protasevich: «Sarai ritenuto responsabile della sua salute fisica e mentale».
STRASBURGO - «L'Unione europea non si darà pace fino a quando Roman Protasevich e tutti i prigionieri politici non saranno rilasciati». È il primo dei messaggi che il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha pronunciato oggi di fronte alla plenaria dell'Europarlamento, affrontando la questione del dirottamento del volo Ryanair, avvenuto lo scorso mese.
«Un dirottamento è pirateria. Quando ci sono 171 passeggeri a bordo, diventa un rapimento. E quando ad attuarlo è uno stato, si tratta di pirateria di stato e di sequestro», ha detto l'ex premier belga. «E per cosa? Per mettere le mani su di un giovane giornalista e la sua compagna, in quanto la loro libertà di parola risulta intollerabile per il signor Lukashenko». Bruxelles non poteva quindi stare a guardare. «Abbiamo dovuto reagire rapidamente. Con forza. E lo abbiamo fatto», ha proseguito Michel, evocando le recenti sanzioni inflitte nei confronti di Minsk e la raccomandazione, «immediatamente seguita», alle compagnie aeree europee di evitare lo spazio aereo bielorusso.
Roman Protasevich «deve essere rilasciato immediatamente», ha detto Michel rivolgendosi direttamente a Lukashenko, che «verrà considerato responsabile della salute fisica e mentale» del giornalista bielorusso.
L'ultimo messaggio, infine, il presidente del Consiglio Ue lo ha riservato ai cittadini bielorussi e «in particolare a quelli che lottano per la democrazia, la libertà d'espressione e di stampa». L'Unione europea «sta con voi e continuerà a sostenere la vostra lotta rivolta a poter determinare il vostro destino» liberamente.