Un portavoce cinese ha commentato in modo critico quanto sta accadendo in Cornovaglia
Oggi, alla riunione dei leader del G7, si discuterà invece dei cambiamenti climatici
PECHINO - La riunione dei leader del G7 è sulla bocca di tutti, e si è espressa ora anche la Cina, con un'aspra criticità verso l'incontro: «I giorni in cui le decisioni globali erano dettate da un piccolo gruppo di paesi sono finiti da tempo», ha detto un portavoce dell'ambasciata cinese, a Londra, come riporta Reuters.
«Noi crediamo che i paesi - grandi o piccoli, forti o deboli, poveri o ricchi - siano uguali, e che gli affari mondiali debbano essere gestiti attraverso consultazioni fra tutti i paesi», ha poi aggiunto.
I commenti arrivano oggi, il terzo e ultimo giorno del G7, mentre i leader stanno discutendo per una posizione uniforme in risposta alle politiche estere della Cina. In particolare, i Capi di Stato del G7 stanno pensando a un piano d'infrastrutture per i Paesi più poveri, in contrasto con l'iniziativa cinese della "Via della Seta".
A quanto riferisce la BBC, molti analisti dicono che il Presidente statunitense Joe Biden sia determinato ad unire «le potenze occidentali» per contrastare una Cina sempre più «risorgente». Idea condivisa dal canadese Justin Trudeau e dal britannico Boris Johnson. Tuttavia, tale posizione sembra non piacere al blocco europeo: Angela Merkel e Mario Draghi sostengono - riferisce l'agenzia Keystone-ATS - che sia necessaria in determinate aree un'ampia cooperazione con la Cina, e non solo azioni di contrasto.
Un consenso generale sul ruolo della Cina, se sia un partner, un concorrente, o una minaccia, non sembra esserci. Per il momento, i rappresentanti delle «7 democrazie più ricche al mondo» hanno detto che il loro piano per le infrastrutture offrirà una partnership «guidata dai valori, di alto livello e trasparente», i cui dettagli, però, non sono ancora noti.
Ieri, lo ricordiamo, i leader del G7 hanno trovato un'intesa su un piano d'azione per contrastare le future pandemie e un piano per aiutare le nazioni più povere a combattere la pandemia di coronavirus, annunciando anche la donazione di un miliardo di dosi di vaccino. Oggi invece, sul tavolo, c'è il dossier dei cambiamenti climatici, per il quale sono attese delle decisioni forti a favore dell'ambiente.