L'iniziativa dei cittadini europei è stata accolta positivamente: entro il 2023 arriverà una proposta legislativa
BRUXELLES - La Commissione europea ha deciso di accogliere la richiesta avanzata nella raccolta firme "End The Cage Age", sostenuta da oltre un milione di cittadini.
Entro il 2023 verranno presentati piani per eliminare gradualmente - e infine vietare - le gabbie negli allevamenti di galline, conigli e altri animali da cortile. Lo stesso vale per i recinti individuali dei vitelli e delle scrofe. «La proposta farà parte della revisione in corso della legislazione sul benessere degli animali nell'ambito della strategia Farm to Fork» spiega la Commissione nel suo comunicato stampa.
Stella Kyriakides, Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, ha dichiarato: «Gli animali sono esseri senzienti e abbiamo la responsabilità morale e sociale di garantire che le condizioni degli animali nelle fattorie lo riflettano. La risposta di oggi è un passo fondamentale verso un'ambiziosa revisione della legislazione sul benessere degli animali nel 2023, una priorità sin dall'inizio del mio mandato. Sono determinata a garantire che l'Ue rimanga in prima linea nel benessere degli animali sulla scena globale».
Verso un allevamento più sostenibile - "End The Cage Age", letteralmente "Basta con l'epoca delle gabbie", riflette la richiesta di una transizione verso sistemi di allevamento più etici e sostenibili, compresa una revisione delle norme Ue esistenti sul benessere degli animali. «Rispondere a questa domanda della società è un'alta priorità per la Commissione, in linea con i suoi impegni» non solo nella già accennata Farm to Fork, ma anche nel Green Deal europeo.
Il Commissario per l'agricoltura Janusz Wojciechowski ha dichiarato: «Non può esistere un sistema alimentare sostenibile senza elevati standard di benessere degli animali. Grazie ai nostri cittadini, la Commissione sarà ancora più ambiziosa al riguardo e abolirà gradualmente l'uso di sistemi di gabbie per gli allevamenti di animali. Questa iniziativa dei cittadini conferma solo che questa transizione risponde anche a una domanda della società per un'agricoltura più etica e sostenibile».
La proposta - La proposta della Commissione Ue riguarderà galline ovaiole, scrofe, vitelli ma anche conigli, pollastre, ovaiole, polli da carne, quaglie, anatre e oche. «Per questi animali, la Commissione ha già chiesto all'EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) d'integrare le prove scientifiche esistenti per determinare le condizioni necessarie per il divieto delle gabbie». In parallelo si cercherà di facilitare una transizione equilibrata ed economicamente sostenibile verso l'agricoltura senza gabbie. Si prevedono quindi misure di sostegno specifiche in settori chiave correlati, come il commercio, la ricerca e l'innovazione. «In particolare, la nuova politica agricola comune fornirà sostegno finanziario e incentivi – come il nuovo strumento per gli eco-schemi – per aiutare gli agricoltori a passare a strutture più rispettose degli animali in linea con i nuovi standard. La Commissione garantirà inoltre che siano messe a disposizione risorse finanziarie aggiuntive per sostenere gli agricoltori nella transizione verso sistemi senza gabbie».
I prossimi passi - Poiché la fine dell'uso delle gabbie richiederà modifiche agli attuali sistemi di allevamento, la Commissione esaminerà le implicazioni socioeconomiche e ambientali delle misure da adottare e i benefici per il benessere degli animali in una valutazione d'impatto da completare prima della fine del 2022. In questo contesto, al più tardi entro l'inizio del prossimo anno sarà effettuata una consultazione pubblica. L'eventuale legislazione potrebbe entrare pienamente in vigore nel 2027.