Questo weekend può essere cruciale per il voto in Germania
BERLINO - La prova di sabato non è andata male. Il candidato dei conservatori tedeschi Armin Laschet, nell'occhio del ciclone per i sondaggi che lo danno perdente, ha ricevuto ben due ovazioni (concertata la prima, più di slancio la seconda) da un pubblico decisamente difficile: quello degli alleati della CSU bavarese, che avrebbero voluto Markus Soeder in corsa al suo posto. L'Unione (data dal Forsa al 19%) si è quindi ricompattata, in un weekend annunciato come decisivo nel tentativo disperato d'invertire il trend.
Laschet ha attaccato il suo avversario Olaf Schoz (25%) su molti fronti, approfittando anche delle perquisizioni ordinate dalla procura di Osnabrueck al ministero delle Finanze: «Ci si mette a disposizione, criticare la magistratura fa il gioco dei populisti», ha contestato al vicecancelliere che ha fatto notare quanto l'iniziativa tardiva dei giudici sia a dir poco vicina alle urne.
Ma il cuore dell'intervento è stato un altro: «Sbagliare è umano, sbagliare sempre è socialdemocratico», ha ironizzato citando un vecchio politico della Csu. «Nei momenti decisivi nella storia - ha sostenuto il leader della Cdu - i socialdemocratici sono stati sempre dalla parte sbagliata. Alzano le tasse, fanno debiti», «con loro il benessere della Germania è sotto attacco» e così anche la sicurezza del Paese, ha incalzato, dal momento che non escludono una alleanza con la Linke, che vorrebbe il paese fuori dalla Nato.
«Bisogna essere chiari su questo», ha insistito ancora una volta, accusando Scholz di temere il suo stesso partito: «Noi diciamo con nettezza che non ci alleeremo con la Linke e che non avremo mai nulla a che fare con AFD, che deve finire fuori dal Parlamento». Il momento più caldo del discorso è stato poi la conclusione, quando Laschet ha citato il grande riferimento del partito: «Helmut Kohl, al momento decisivo, ha capito all'istante cosa dovesse fare, ha seguito l'istinto afferrando la chance della riunificazione». E nei momenti decisivi è così che si governa, «non si può consultare il programma di coalizione, o pensare troppo, bisogna tirar fuori la soluzione dalle proprie convinzioni più profonde».
«Un cancelliere deve tenere la rotta, e questo io mi impegno a fare. Per questo voglio diventare cancelliere della Repubblica federale tedesca», la chiosa ha addirittura entusiasmato la platea dei cristiano-sociali, rimasti a lungo in piedi ad applaudire, a partire da Soeder. Il weekend non è ancora finito però: si attende adesso il "Triell" di domenica, il secondo dibattito televisivo a tre con Scholz e la verde Annalena Baerbock.
Spiegel intanto ha sparato a zero contro il candidato debole della Cdu, mettendolo in copertina a mani giunte e occhi socchiusi con il titolo "Uuups!". Il magazine di politica di centro-sinistra lo accusa di aver tentato di fare come Angela Merkel, senza esserlo, e di aver messo a rischio il suo partito che va incontro alla più dura sconfitta elettorale della storia, «con conseguenze per la stabilità politica della Germania».