La lotta per il ruolo di nuovo Cancelliere tedesco è sempre più nel vivo
BERLINO - Uno scontro aperto, senza esclusione di colpi, con il trionfo di Olaf Scholz.
Il candidato socialdemocratico è stato infatti dichiarato vincitore del secondo dibattito televisivo (su tre). Duelli (anzi, "truelli") sul piccolo schermo che anticipano le elezioni del 26 settembre, quando verrà determinato il successore di Angela Merkel.
Nel corso della serata il candidato conservatore, Armin Laschet (CDU), ha lanciato diverse frecciatine al suo rivale, in particolare in riferimento ad episodi di «riciclaggio e corruzione». «Se il mio Ministro delle finanze lavorasse come lei, avremmo un problema serio» ha ad esempio detto Laschet, per tentare di ribaltare l'esito dei sondaggi, che finora lo danno - insieme al suo partito - ai minimi storici. Laschet ha poi citato lo scandalo Cum-Ex e quello di Wirecard.
Scholz non si è lasciato scalfire, accusando Laschet di essere «disonesto» per aver lanciato tali accuse, e vantando la «modernizzazione» che ha messo in atto nel Ministero che ha guidato per tre anni.
Secondo alcuni analisti, l'offensiva del leader del CDU è stata indebolita dal fatto che gli scandali finanziari tendono ad essere troppo complicati per essere riassunti in brevi frasi televisive, e che le domande sui mancati doveri di supervisione potrebbero essere poste anche al suo stesso partito.
Si è poi discusso molto anche di una possibile coalizione del partito dei socialdemocratici (SPD) con la sinistra "Die Linke". Un'eventualità che Scholz ha detto «improbabile», ma senza escluderla categoricamente. Laschet ha criticato apertamente le sue parole ambigue, definendola una mossa sleale nei confronti degli elettori.
Nel sondaggio finale, dove si chiede agli spettatori di valutare i candidati, il 41% del pubblico ha favorito gli argomenti di Scholz, mentre il 27% ha apprezzato la linea di Laschet. C'è poi soddisfazione anche per il partito dei Verdi, di Annalena Baerbock, che si è portata a casa un solido 25%, sebbene si sia trovata tra due fuochi.
In una delle sue allocuzioni, la candidata dei Verdi ha principalmente criticato entrambi i due maggiori partiti per i loro obiettivi poco ambiziosi sulle emissioni di carbonio, sostenendo che la Germania debba spegnere le sue centrali a carbone molto prima del 2038.