Caos politico in Somalia: è in corso un braccio di ferro politico tra il premier e il Presidente
MOGADISCIO - È caos governativo in Somalia, con uno scontro totale tra il premier e il Presidente.
Il tutto è scattato questa mattina, in seguito all'annuncio del Presidente Mohamed Abdullahi Mohamed di aver sospeso il Primo Ministro Hussein Roble a causa di alcune accuse di corruzione legate ad una compravendita di terreni. L'ufficio di Roble ha però ben presto dichiarato che quella del Presidente è un'accusa «oltraggiosa», che avrebbe continuato ad essere il Primo Ministro e che il Presidente lo sta facendo fuori per mettere in atto un «Colpo di Stato».
«Si tratta di un Colpo di Stato contro il Governo, la costituzione e le norme del Paese», hanno specificato Roble ed i suoi alleati. «Dal momento che il Presidente ha deciso di distruggere le istituzione governative... io ordino a tutte le forze nazionali somale di lavorare sotto il comando dell'ufficio del primo ministro a partire da oggi», ha poi affermato in conferenza stampa.
L'instabilità politica è quindi ai massimi livelli nel Paese africano, con i due uomini che sono coinvolti in un braccio di ferro che preoccupa anche l'estero. Come riportato dalla Bbc, l'ambasciata statunitense in Somalia ha già esortato i leader «ad astenersi da azioni provocatorie e ad evitare la violenza».
Sullo sfondo di ciò, il Paese è segnato da dispute tra clan rivali, e sta anche affrontando un’insurrezione di al-Shabab, affiliato di Al-Qaeda.
Il mandato del Presidente (soprannominato Farmajo) è ufficialmente terminato a febbraio, ma è stato esteso a causa di disaccordi su come scegliere un nuovo presidente. Una complessa elezione per il parlamento, che coinvolge gli anziani dei clan che scelgono i deputati, è in corso da novembre, ma i due leader continuano ad accusarsi a vicenda di minare le elezioni.