Ecco come funziona e quali sono i possibili nomi in lizza per la posizione in seno al Colle
ROMA - Il presidente della Camera italiana Roberto Fico ha convocato il Parlamento in seduta comune, con la partecipazione dei delegati regionali, lunedì 24 gennaio, alle ore 15, per eleggere il presidente della Repubblica. Quest'ultimo succederà a Sergio Mattarella.
«Nelle prossime due settimane, all'attività ordinaria della Camera si affiancherà quella di preparazione al voto. Siamo al lavoro insieme al collegio dei questori per definire l'organizzazione e le misure per garantire la piena operatività e sicurezza del voto», assicura Roberto Fico sul suo account Facebook. «Come da prassi, questa mattina ho inviato la comunicazione ai presidenti dei Consigli regionali, che dovranno scegliere i propri delegati, e al presidente Mattarella».
Nel frattempo si moltiplicano i contatti riservati tra i partiti: Silvio Berlusconi è convinto di avere i numeri per il Colle, ma il numero uno della Lega Matteo Salvini lavora a un incontro con altri leader e attacca il segretario del Partito Democratico Enrico Letta: «Mette veti e perde tempo». L'assemblea dei senatori del Movimento 5 Stelle a «larghissima maggioranza» chiede il bis di Mattarella.
Come funziona l'elezione - La seduta comune indetta dal presidente della Camera si svilupperà su più giorni. In totale le votazioni saranno quattro, l'ultima sarà assoluta. Ci saranno 1'008 o 1'009 Grandi elettori comuni, che così si comporranno: 321 senatori, 630 deputati e 58 delegati regionali. Ogni regione sceglie tre elettori da mandare al voto, tranne la Valle d'Aosta che ha diritto a un solo delegato. Vengono designati in modo che le minoranze siano rappresentate, spiega il Corriere della Sera.
Come scritto nella Costituzione italiana, nelle prime tre votazioni è necessario il voto favorevole di due terzi dell'Assemblea. L'ultima, la quarta, richiede invece una maggioranza assoluta.
Chi potrebbe essere il successore di Mattarella - Al momento, l'unico candidato dichiarato è Silvio Berlusconi (Forza Italia), che vede questa elezione come il suo riscatto. L'attuale presidente del Consiglio, Mario Draghi (Indipendente), ha affermato di non aspirare al Colle, ma non rifiuterebbe la posizione.
I partiti non hanno ancora dichiarato le proprie strategie, ma i nomi che circolano, oltre ai due citati, sono diversi, tra cui questi tre: la ministra della Giustizia Marta Cartabia (Indipendente), l'ex presidente del Consiglio Giuliano Amato (Indipendente), e l'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini (Centristi per l'Europa). Si sa inoltre che Berlusconi, in caso di fallimento, ha previsto la candidatura della presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati (Forza Italia).