Salvini parla di un fronte «compatto e convinto» a sostegno dell'ex premier, che però non ha ancora sciolto la riserva
ROMA - Silvio Berlusconi e quella strada che porta al Quirinale. All'elezione del Presidente della Repubblica manca poco più di una decina di giorni - l'inizio delle votazioni è previsto per il pomeriggio del 24 gennaio - e il centrodestra si annuncia, per voce del leader della Lega Matteo Salvini, «compatto e convinto a sostegno» del già 4 volte presidente del Consiglio.
Se da un lato quindi l'ex "premier" è considerato l'unico candidato, dall'altro - si legge su Repubblica - sia dal Carroccio che dal partito di Fratelli d'Italia, guidato da Giorgia Meloni, trapela più di una perplessità sulle possibilità che il numero uno di Forza Italia possa salire al Colle per succedere a Sergio Mattarella. Certo, la difesa del Cavaliere (a parole) è continua e convinta, ma le riflessioni sembrano uscire dai margini di questo "piano A".
Il capogruppo leghista alla Camera, Riccardo Molinari, si era mostrato piuttosto esplicito su questo fronte, parlando della necessità di «capire se Berlusconi è davvero in campo» ed eventualmente «prepararci a un piano B, trovare un'altra figura di centrodestra che sia condivisibile anche dal centrosinistra». L'ex premier infatti non ha di fatto ancora sciolto la propria riserva nella partita per il Colle - e potrebbe farlo nella giornata di domani, in occasione di un vertice che stando alle anticipazioni si terrà a Villa Grande con Salvini e Meloni - ma soprattutto è un nome che tiene il Partito democratico lontano da qualsiasi tavolo di discussione; anche se Salvini ha già detto in modo chiaro di non voler «accettare alcun veto ideologico dalla sinistra».