Si trattava del coronamento di un sogno di bambino, avrebbe confessato lui stesso
ROMA - C'era una motivazione molto profonda dietro alla volontà, ora accantonata, di Silvio Berlusconi di arrivare al Quirinale: il coronamento di un sogno di bambino. In un tema delle elementari che sua mamma Rosa pare abbia conservato per anni, l'allora piccolo Silvio avrebbe spiegato che il suo sogno era quello di «diventare presidente della Repubblica». Come spiega questa mattina il Corriere della Sera, Berlusconi avrebbe spiegato ai parlamentari contattati in queste settimane di caccia al voto che «per me questo è il senso di una vita, il sogno da bambino» in grado di superare i successi conquistati in politica e quelli negli affari e nello sport, con il suo Milan.
Più che i consigli degli amici e gli ammonimenti dei rivali - senza menzionare il puro calcolo dei voti a disposizione, che secondo lui gli avrebbe dato ragione -, i retroscenisti del quotidiano italiano affermato che a far cambiare idea a Berlusconi sarebbe stato un colloquio con la figlia Marina, sabato pomeriggio. Una chiacchierata nel corso della quale sarebbe stato fatto un bilancio costi-benefici della candidatura e di un risultato positivo tutt'altro che garantito. La primogenita sarebbe stata quindi «l’argine che ha impedito alle tante gocce di far traboccare un vaso ormai ricolmo».
Nella lettera che ufficializza la sua rinuncia (potete leggerla integralmente qui sotto) Berlusconi spiega cosa succederà ora. «Continuerò a servire il mio Paese in altro modo, come ho fatto in questi anni, da leader politico e da Parlamentare Europeo, evitando che sul mio nome si consumino polemiche o lacerazioni che non trovano giustificazioni che oggi la Nazione non può permettersi. Da oggi lavoreremo quindi con i leader del centro-destra – che rappresenta la maggioranza nel Paese e a cui spetta l’onere della proposta - per concordare un nome in grado di raccogliere un consenso vasto in Parlamento».
Secondo i ben informati, però, ai suoi fedelissimi avrebbe confessato che «non finisce qui». Il vecchio leone della politica italiana è pronto a dare l'ennesima zampata? Lo si vedrà presto: Domani scatteranno le procedure che porteranno all'elezione del nuovo presidente della Repubblica italiana.