I conservatori pagano dazio nel voto locale, ma la vittoria laburista non è significativa nel breve termine
LONDRA - Arretramento del Partito Conservatore di Boris Johnson, ma successi solo parziali per l'opposizione laburista di Keir Starmer.
Sono queste le prime indicazioni dei risultati del voto locale tenutosi ieri nel Regno Unito: dove la formazione del primo ministro sembra pagare dazio - secondo le attese - per le conseguenze del cosiddetto scandalo Partygate e per gli effetti del caro vita, ma forse non in dimensioni da minacciare almeno nell'immediato la poltrona di Johnson.
Lo scenario, secondo una prima analisi in corsa di Laura Kuenssberg, political editor della Bbc, segna quindi una battuta d'arresto per il premier britannico; che però potrebbe non essere di portata tale da offrire, ai pur non pochi deputati conservatori furiosi «in privato» con il premier per il Partygate, la chance di muovere al momento «all'attacco della leadership di Johnson», rafforzata dalla crisi ucraina.
Lo scrutinio comunque prosegue, in attesa dei dati relativi anche ai Comuni della Scozia e del Galles. E soprattutto al Parlamento di Belfast, ove la posta in gioco non riguarda direttamente il destino del governo di Londra, ma minaccia d'aggravare ulteriormente le tensioni post Brexit locali sullo sfondo dello storico sorpasso accreditato dai sondaggi ai repubblicani cattolici dello Sinn Fein (sulla carta sostenitori della riunificazione con Dublino) come primo partito e forza di maggioranza relativa dell'Irlanda del Nord sugli unionisti protestanti del Dup.