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REGNO UNITOChi arriva con il barcone, non potrà chiedere asilo

06.03.23 - 10:33
Lo prevede il nuovo disegno di legge a cui sta lavorando il primo ministro britannico Rishi Sunak, tra forti scontri e polemiche
Reuters
Chi arriva con il barcone, non potrà chiedere asilo
Lo prevede il nuovo disegno di legge a cui sta lavorando il primo ministro britannico Rishi Sunak, tra forti scontri e polemiche

LONDRA - La misura colpirebbe in maniera indiscriminata anche i bambini, soli o accompagnati che siano. Questo è uno dei pochi dettagli noti sul nuovo disegno di legge annunciato domenica dal premier britannico Rishi Sunak e che, in sostanza, vuole impedire a tutte le persone che arrivano illegalmente a bordo di imbarcazioni nel Regno Unito di chiedere asilo.

Secondo il numero 10 di Downing Street ciò disincentiverebbe i viaggi pericolosi attraverso il mare e toglierebbe quindi potere a chi perpetra la tratta di esseri umani. Tuttavia le critiche sono molte.

Ad esempio c'è chi sostiene che le uniche persone che verrebbero davvero colpite dalla nuova legislazione, sarebbero coloro che sono in fuga da guerre, carestie o regimi. E, stando alle Nazioni Unite, implementare misure simili comporterebbe una violazione degli obblighi del Regno Unito ai sensi della Convenzione sui rifugiati del 1951. Gli stessi colleghi conservatori di Sunak sono molto perplessi.

Ancora Ruanda - In sostanza il piano del premier è quello di aggirare alcuni aspetti della Convenzione europea sui diritti umani. Questo suo tentativo segue il quasi totale fallimento della misura sui voli verso il Ruanda, con cui il Regno Unito intendeva trattare le richieste di asilo non sul proprio territorio, ma nello Stato africano. In realtà un tribunale ha riconosciuto che la misura sarebbe legale, tuttavia la questione è ancora aperta in numerose corti e nessun aereo finora ha ancora preso il volo.

Ma anche in questo caso il Ruanda ha il suo ruolo. Sunak vorrebbe infatti inviare tutti coloro che arrivano illegalmente nel Regno Unito con il barcone nel Paese del continente africano, in maniera indiscriminata. Se oggi infatti una persona richiedente asilo ha il diritto di restare sul suolo britannico una volta arrivato perché possa discutere il proprio caso, ciò non varrebbe più una volta entrata in vigore la nuova legge.

28 giorni di detenzione - Stando alle informazioni raccolte dal Guardian, inoltre, non ci sarebbe l'intenzione di trattare le domande di asilo in Ruanda. Bensì c'è la possibilità che Sunak voglia addirittura vietare a tutte queste persone di tornare nel Regno Unito. In Ruanda dovrebbero prima affrontare un periodo di detenzione di almeno 28 giorni - e questo si applicherebbe anche ai minorenni - dopodiché dovrebbero restare in Ruanda oppure verrebbero inviati in Paesi terzi o in quello di origine.

L'attuale capacità di detenzione in Ruanda è di 2'286 persone. Per citare il Guardian: «Se tutti coloro che hanno attraversato la Manica lo scorso anno fossero stati detenuti per 28 giorni, il 4 settembre sarebbero state in stato di fermo 9'161 persone».

Oltre a un vero e proprio problema di capacità, ci sarebbe anche un punto molto critico sul lato finanziario. I contribuenti dovrebbero versare 219 milioni di sterline all'anno per un periodo di detenzione di 28 giorni di 65mila persone - che corrisponde al numero di individui che ci aspetta compiano la traversata nel 2023. Nel caso in cui il periodo di detenzione venga prolungato a sei mesi, i cittadini britannici dovrebbero versare imposte per 1,4 miliardi di sterline (1,57 miliardi di franchi svizzeri).

Critiche su tutti i fronti - Numerose organizzazioni per la protezione dei diritti umani hanno fortemente criticato il disegno di legge del premier Sunak, definendolo «inumano», «estremamente preoccupante», «caotico» e «costoso».

E gli stessi conservatori temono che Sunak voglia fare un passo più lungo della gamba. C'è chi sostiene che l'obiettivo sia arrivare alle elezioni con una legge dura che verrà prontamente bloccata dall'Ue, così da poter incolpare la sinistra e i laburisti «per essere teneri sull'immigrazione». Un certo numero di parlamentari conservatori non sarebbe favorevole a violare la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali.

Altri ancora non vedono come una legge simile possa essere applicata. Delle risposte dovrebbero già arrivare venerdì, quando il premier e la ministra degli Interni Suella Braverman incontreranno il presidente francese Emmanuel Macron.

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COMMENTI
 

Blobloblo 1 anno fa su tio
Se invece arrivano con il Suv da almeno 100mila franchi, come da noi, c’è posto e privilegi per tutti!! 🙄

Max80 1 anno fa su tio
Meno male che qualcuno ha il coraggio di dire di NO 👍

Busca 1 anno fa su tio
E su un’isola come ci arrivano: col teletrasporto? Meno ipocrisia: dicano che non vogliono asilanti e basta!

TonyPalloni 1 anno fa su tio
la girandola della ipocrisia piu' viva, attorno termini in voga e interpretazioni di comodo. sanno benissimo che rifugiati, anche annunciati e ospitati, fuggono tentando dove trovano piu' facilita' di integrazione. Vittime di leggende urbane, con stipendi favolosi e macchinoni, E noi europei, pronti a scremare il meglio a buon prezzo.

Peter Parker 1 anno fa su tio
Ma una domanda: per arrivare allo stretto della Manica, questi migranti avranno prima dovuto attraversare tutta l‘Europa, o no? Ed in questo viaggio attraverso l‘Europa, non trovano neanche un punto di accesso legale per la richiesta di asilo? Si fugge dalla guerra o si e‘ in cerca del miglior welfare possibile?

Marcello detto Marcello 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Se cercassero il miglior welfare in Europa di sicuro non andrebbero in UK. Gran parte di quelle persone cerca il ricongiungimento familiare. Poi Gilbilterra è territorio britannico e su Cipro ci sono 2 "basi militari" che a tutti gli effetti sono territorio britannico oltre mare e comprendono una popolazione di 7000 ciprioti e altre 7500 persone classificate come personale militare. Gibilterra è di fronte al Marocco e Cipro è di fronte a Siria, Libano e Turchia.

Marcello detto Marcello 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
E a me non sembra che nel 800 ed inizio 900 ci fosse una guerra in Svizzera quando in nostri antenati Ticinesi prendevano ed emigravano in U.S.A e vari paesi del Sud America

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a Marcello detto Marcello
Ma come si fa a comparare 800/900 con i giorni nostri? Ma non si nota una leggerissima differenza storica nella dinamica delle migrazioni?

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a Marcello detto Marcello
Ecco, cercano il ricongiungimento. Io sono ignorante in materia, quindi chiedo se lo possono fare anche in modo legale oppure no. Poi non capisco il discorso su Gibilterra e Cipro.

Marcello detto Marcello 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Perché hai parlato di manica senza che fosse menzionata nell'articolo. Volevo solo fare notare che si tanti passano dalla manica ma una piccola parte arriva anche in quei luoghi perché sono i più vicini alle loro zone e la legge sarà la stessa anche lì. E a riguardo del 800/900 la fame è la fame. La ricerca di una situazione migliore fa parte della nostra indole umana. Che sia guerra o fame. Anche noi ticinesi andiamo in Svizzera interna perché si sta meglio. Quanti di noi ticinesi vanno indentro per una paga migliore? E purtroppo il modo legale richiede anni su anni. E come se sei su una lista d'attesa per un trapianto d'organo ed hai il tempo contato o un fortissimo malessere dovuto al bisogno di un organo. Se la lista di attesa è di anni probabilmente per disperazione ci si rivolge al mercato nero. Oltretutto non ho idea di come un afghano dall'Afghanistan possa chiedere asilo legalmente dal suo stato senza rischiare la vita. Magari entrando o passando da un altro paese come Iran verso la Turchia o Pakistan. In ogni caso l'entrata sarebbe illegale anche per quei paesi. A meno che non chieda legalmente l'entrata paese per paese dove passa in caso di viaggio via terra e per aereo dubito che i talebani ti lascino prendere un aereo. Senza considerare poi che in quei paesi tantissimi sono sprovvisti di documenti. Io ho avuto un collega eritreo che addirittura non conosceva la sua data di nascita precisa. Stimava di avere tra i 21 ed i 23 anni. È veramente una situazione complicata e difficile

Marcello detto Marcello 1 anno fa su tio
Risposta a Peter Parker
Io in passato ero un persona molto nazionalista. Cresciuto in valle con una mentalità molto chiusa. Ho avuto l'opportunità di lavorare con molti asilanti. Ho ascoltato le loro storie. Chi ne aveva di più e chi ne aveva di meno. Ho provato capire il meccanismo e la mentalità che porta a questi gesti disperati. Il desiderio di benessere è la cosa più umana che c'è. Faremmo lo stesso anche noi, e se non ci fosse permesso legalmente cercheremmo di aggirare questa cosa. Se qua ci fosse una carestia o la guerra e l'Africa fosse un posto rigoglioso ed economicamente stabile andremmo sicuramente li sventolando discorsi sul diritto e molto probabilmente pretendendo anche che ci facciano entrare senza problemi. Noi attaccati alle ramine accusando gli africani. Spero che non venga la guerra in Europa ma se dovesse venire c'è il rischio che Lampedusa diventi un porto di partenza per noi e non più un arrivo

Marcello detto Marcello 1 anno fa su tio
Risposta a Marcello detto Marcello
Perdona qualche errore ortografico mio

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a Marcello detto Marcello
Non c’è una soluzione alle masse migratorie. Non si può accogliere tutti. E‘ un fatto. Aiutarli a casa loro? Sarebbe in teoria la cosa migliore, in pratica molto difficile. Certo che se diamo il segnale che i confini non contano nulla, chi ci rimane in quei Paesi a provare a migliorare le proprie condizioni?

Peter Parker 1 anno fa su tio
Risposta a Marcello detto Marcello
Caro Marcello, le tue argomentazioni non le condivido ma le rispetto. I nostri ticinesi che vanno in Svizzera interna lo fanno seguendo le regole e la legge. I nostri migranti dell‘800 che andavano nelle Americhe arrivavano in posti con tutto lo spazio, le opportunità, le sfide, la volontà ed un sacco di margini di migliorare le proprie condizioni. Oggi, in un Europa in decadimento economico, sociale e politico, gli arrivi (illegali!) sono benzina sul fuoco. E‘ comprensibile che UK provi a trovare soluzioni per se stessa.

Adegheiz 1 anno fa su tio
E dicono che la Brexit fa solo male
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