Nuovi aiuti, commemorazioni e accordi. L'ultimo giorno di incontri del Gruppo dei sette
HIROSHIMA - Il G7 dei leader entra a Hiroshima nella sua terza e ultima giornata di lavori, quasi del tutto rivolti alla crisi ucraina e con il presidente Volodymyr Zelensky presente di persona, alla ricerca di sostegno diplomatico e militare.
Il programma è stato aperto da una visita dei leader ospiti dei Sette Grandi al Peace Memorial Museum, dedicato alle vittime della prima bomba atomica sganciata nel 1945 dagli Usa. Ha invece avuto inizio da poco una sessione alla quale partecipano anche alcuni leader delle nazioni emergenti e in via di sviluppo del cosiddetto 'Global South' durante la quale Zelensky (che ha già visto i leader del G7) dovrebbe lanciare un appello per un ampio sostegno da parte della comunità internazionale.
Molti Paesi del Sud del mondo hanno evitato di prendere posizione in merito all'aggressione di Mosca contro l'Ucraina, con alcuni di loro dipendenti dalla Russia, una nazione ricca di risorse, per le forniture militari ed energetiche.
A fine giornata il leader ucraino, in Giappone per la prima volta dallo scoppio della crisi, ha tenuto una conferenza stampa all'International Conference Center nell'area del Peace Memorial Museum, dopo comunque aver avuto un bilaterale con il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e il premier Fumio Kishida.
«Quando i nostri piloti conosceranno l'F16 e quando questi velivoli appariranno nei nostri cieli, avrà importanza non solo per l'Ucraina. Questo sarà un momento storico per l'intera architettura della sicurezza in Europa e nel mondo». «Sono grato per la decisione di addestrare i nostri piloti su moderni aerei da combattimento. Lo scudo aereo può essere completo solo quando i sistemi di difesa aerea a terra sono integrati da moderni velivoli in aria. Ora siamo sulla strada per eliminare il gap di capacità».
Il presidente ucraino ha aggiunto, rispondendo a chi gli chiedeva una conferma della conquista della città contesa da parte delle forze russe, che «per oggi Bakhmut è solo nei nostri cuori». «Dovete capire che non c'è nulla». Le sue dichiarazioni sembrano confermare la perdita di Bakhmut.