Decine di migliaia di persone si sono radunate nelle strade di Chisnau per partecipare alla Grande assemblea europea
CHISNAU - A Chisinau, capitale della Moldavia, secondo la polizia oggi sono scese in piazza tra le 75mila e le 80mila persone per partecipare alla Grande assemblea europea, la manifestazione a sostegno dell'Europa annunciata dalla presidente Maia Sandu.
La manifestazione ha avuto luogo nella piazza della Grande assemblea nazionale e polizia non ha ravvisato incidenti, secondo quanto riporta il media moldavo NewsMaker.
La presidente Sandu si è rivolta alla folla, così come il capo del Parlamento europeo, Roberta Metsola, giunta in Moldavia appositamente per questa occasione. I partecipanti all'incontro hanno adottato una risoluzione a sostegno dell'integrazione europea della Moldavia in cui si afferma che Chisinau vuole diventare parte a pieno titolo dell'Unione europea, che può garantire la sua stabilità e permetterà di realizzare il suo potenziale.
I manifestanti hanno anche invitato tutte le forze politiche a sostenere il percorso europeo del Paese. A tal fine, secondo i manifestanti, è necessario specificare nella Costituzione moldava l'obiettivo di aderire all'Ue, garantire che i negoziati di adesione inizino il prima possibile e sostenere il rafforzamento delle strutture statali per raggiungere questo obiettivo.
Proteste filorussi: «Decida il popolo»
Secondo il partito filorusso moldavo Shor, mentre a Chisinau si svolgeva il raduno pro-Europa, nel resto della Moldavia «60mila persone hanno partecipato a manifestazioni a Orhei, Comrat e Balti a sostegno di un referendum sullo schieramento internazionale della Moldavia».
Le persone si sono presentate «con bandiere e manifesti moldavi, affermando che la voce del popolo è al di sopra di tutto e che il popolo dovrebbe decidere dove la Moldavia dovrebbe andare - a ovest, a est, se aderire o meno a qualsiasi blocco militare o rimanere neutrale, come stabilito dalla Costituzione», spiega Shor nella sua dichiarazione, aggiungendo che il Partito di azione e solidarietà guidato dalla presidente Maia Sandu «non dovrebbe decidere il futuro della Moldavia».