Queste le parole di accusa di Lula alla chiusura del G7, seguite dal commento della Casa Bianca: «Pappagallo della propaganda russa»
HIROSHIMA - Alla chiusura del G7, in Giappone, il presidente brasiliano, Luiz Inácio Lula da Silva, è tornato ad alzare i toni nei confronti di Joe Biden, sostenendo che il discorso del presidente americano non parla di pace, ma di «andare addosso» al presidente russo Vladimir Putin e che questo, secondo lui, «non aiuta» nella risoluzione del conflitto in Ucraina.
«Biden non parla in pace. Dice che la Russia deve andarsene. Non so se se ne andrà. Penso sia necessario, quindi, avere persone che sappiano costruire una via d'uscita perché si possa trovare la pace», ha aggiunto il leader brasiliano.
«Dare addosso a Putin finché non si arrende e paga per tutto ciò che ha combinato? Questo discorso non aiuta. Secondo me invece aiuterebbe un discorso che dice: "Sediamoci prima, calmiamoci, cominciamo a parlare", e a volte ci vuole tempo», ha continuato.
Lula aveva abbassato i toni nei confronti degli Usa dopo aver detto, il mese scorso negli Emirati Arabi, che Europa e Stati Uniti «contribuiscono a prolungare la guerra». Parole che gli sono costate pesanti critiche, tanto da essere accusato dalla Casa Bianca di fare da «pappagallo» alla propaganda russa.