Dopo il fallimento del primo lancio, la potente Kim Yo-jong promette di continuare nel progetto militare.
PYONGYANG - Kim Yo-jong, la potente sorella del leader supremo Kim Jong-un, ha assicurato che la Corea del Nord manderà in orbita il suo primo satellite spia militare, a 24 ore circa dal fallimento del primo tentativo.
Kim, in un dispaccio dell'agenzia Kcna, ha duramente criticato gli Stati Uniti per la condanna espressa contro i piani di Pyongyang. «Se il lancio del satellite dovesse essere particolarmente criticato, gli Usa e tutti gli altri Paesi che hanno già lanciato migliaia di satelliti dovrebbero essere denunciati. È certo che il nostro satellite militare sarà correttamente messo in orbita nel prossimo futuro e inizierà la sua missione».
«Abbiamo confermato ancora una volta che i nemici temono l'accesso della Corea del Nord a eccellenti mezzi di ricognizione e di informazione, incluso il satellite spia e, di conseguenza, siamo consapevoli che dovremmo dirigere maggiori sforzi per sviluppare i mezzi di ricognizione», ha aggiunto Kim, che è la numero due del dipartimento del Comitato centrale del Partito dei Lavoratori.
Figura sempre più centrale
La sorella del leader, sempre più centrale nelle relazioni internazionali dello Stato eremita, ha anche definito le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che vietano l'uso della tecnologia balistica da parte di Pyongyang e violano il diritto del Nord a utilizzare lo spazio.
Allo stesso tempo, Kim ha ribadito ancora una volta l'assenza di interessi da parte di Pyongyang in colloqui con gli Stati Uniti, citando la "politica ostile" di Washington. «Non abbiamo alcun contenuto di dialogo e non sentiamo la necessità del dialogo con gli Usa. Continueremo il nostro modo di contrattaccare con un atteggiamento più offensivo in modo che non possano altro che rendersi conto che non avranno nulla di cui beneficiare dall'estensione della politica ostile nei confronti della Corea del Nord».
Primo tentativo fallito
Ieri, Pyongyang ha lanciato il razzo con il satellite verso sud, ma è caduto nel mar Giallo dopo un volo «anomalo», secondo l'esercito di Seul. Il Nord ha confermato il fallimento dell'operazione, affermando che il suo nuovo vettore "Chollima-1", con il satellite da ricognizione militare "Malligyong-1", è finito in mare a causa "dell'avviamento anomalo del motore del secondo stadio", assicurando di prevedere per un secondo tentativo «il prima possibile». L'operazione ha registrato la forte condanna di Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone.