Nel mese di luglio l'Eurocamera dovrà stabilire la propria posizione riguardo ai reati di natura sessuale, tra cui anche il revenge porn
BRUXELLES - Il sesso non consensuale deve sempre essere considerato come stupro. È la posizione adottata dalle commissioni Libertà civili e Diritti delle donne del Parlamento Ue sulla proposta di direttiva sulla lotta alla violenza contro le donne.
Gli eurodeputati chiedono di «aggiungere paura e intimidazione all'elenco dei fattori che precludono il libero processo decisionale» della vittima e sottolineano come «il consenso debba essere valutato tenendo conto delle circostanze specifiche». Il testo dovrà ora essere approvato a luglio dalla plenaria dell'Eurocamera. Di seguito si apriranno i negoziati tra le istituzioni Ue per l'accordo finale.
Il Parlamento europeo chiede che l'elenco delle circostanze aggravanti includa la situazioni particolari della vittima come la gravidanza, il disagio psicologico, l'essere vittima di tratta o in strutture per richiedenti asilo.
Allo stesso modo, viene chiesto di inserire come aggravanti allo stupro anche gli atti particolarmente inumani, degradanti o umilianti, reati che comportano la morte o il suicidio di persone a carico, reati commessi contro un personaggio pubblico, inclusi giornalisti e difensori dei diritti umani, atti che cercano di generare profitti e l'intenzione di punire le vittime per il loro orientamento sessuale o altri attributi della loro identità.
Il progetto di relazione tratta anche le forme di violenza e molestia online. Gli eurodeputati chiedono una definizione ampliata di «materiale intimo» che non può essere condiviso senza consenso, per includere immagini di nudo o video non di natura sessuale e prevenire il fenomeno del 'revenge porn' che dovrebbe essere classificato come molestia informatica.
L'Eurocamera chiede infine che i Paesi membri garantiscano assistenza legale gratuita alle vittime, in una lingua a loro comprensibile, e raccolgano le prove il più rapidamente possibile grazie a un supporto specializzato.