Fungerebbe da alternativa all'attuale modello occidentale a guida Usa
PECHINO - La Cina ha presentato, in vista dell'Assemblea generale dell'Onu di fine mese, la 'Proposta della Repubblica popolare cinese sulla riforma e lo sviluppo della governance globale', la piattaforma per definire un nuovo ordine mondiale alternativo all'attuale modello occidentale a guida Usa.
Negli ultimi dieci anni, il concetto di comunità con un futuro condiviso per l'umanità è passato «dall'idea all'azione e dalla visione alla realtà», si legge nel testo diffuso dal ministero degli Esteri. La Cina invita «la comunità internazionale ad agire secondo un vero multilateralismo, a sostenere l'Onu nel ruolo centrale degli affari internazionali e a sviluppare e migliorare ulteriormente il sistema di governance globale».
Secondo il piano, la Global Security Initiative (Gsi) sostiene «un impegno verso una visione di sicurezza comune, globale, cooperativa e sostenibile e un impegno a risolvere pacificamente le differenze e le controversie tra i Paesi attraverso il dialogo e la consultazione». Ad esempio, la Cina «sostiene con decisione una soluzione politica della crisi ucraina»: la via da seguire è il rispetto reciproco, l'abbandono della mentalità da guerra fredda, la fine del confronto nei campi e la costruzione di «un'architettura di sicurezza europea equilibrata, efficace e sostenibile».
La Global Security Initiative è uno dei tre pilastri strategici del presidente Xi Jinping, a cui si aggiunge la Global Development Initiative (Gdi) che ha come obiettivo «gli sforzi internazionali per consolidare ed espandere il consenso sullo sviluppo e per mantenerlo al centro dell'agenda globale». In questo contesto, la Belt and Road Initiative (Bri), la Nuova Via della Seta di cui ricorre quest'anno il decennale, è un modello di interconnessione e investimenti.
Infine, la Global Civilization Initiative per promuovere scambi e apprendimento reciproco tra le civiltà: è un modo per rafforzare la comprensione reciproca e l'amicizia tra le persone di tutti i Paesi. Invitando al rispetto della diversità, la proposta sollecita «i principi di uguaglianza, apprendimento reciproco, dialogo e inclusività tra le civiltà», accantonando i «sentimenti di superiorità».