La corsa alla presidenza si decide fra cinque candidati
BUENOS AIRES - Oltre 35 milioni di argentini domani sono chiamati alle urne per eleggere il loro prossimo presidente, che resterà in carica fino a dicembre 2027. In parallelo verrà definita anche una nuova formazione del Congresso, che sarà parzialmente rinnovato, con 24 senatori in rappresentanza di otto province e 130 deputati.
La corsa alla presidenza si decide tra cinque candidati, anche se le vere chance ce l'hanno solo in tre: l'ultraliberista Javier Milei di La Libertad Avanza (Lla), il peronista progressista Sergio Massa di Union por la Patria (Uxp) e la conservatrice Patricia Bullrich di Juntos por el cambio (Jxc).
Lo scenario della competizione per la Casa Rosada è ancora aperto, con i sondaggi che riflettono sottili margini tra i tre candidati. L'ago della bilancia sembra essere l'ampia fetta di indecisi e di quanti non hanno preso parte alle primarie generali di agosto, a cui aveva partecipato il 69% dell'elettorato, consacrando Milei in testa col 29,86%.
Per diventare presidente al primo turno occorre totalizzare il 45%, oppure il 40% con una differenza del 10% rispetto al secondo. Un eventuale ballottaggio è previsto per il 19 novembre.
Il vincitore assumerà i suoi incarichi presidenziali il 10 dicembre. In quel giorno si compiranno 40 anni dal ritorno della democrazia, quando Raul Alfonsin, nel 1983, si è insediato come presidente dell'Argentina.
Dalle urne dovranno emergere anche 19 parlamentari del Mercosur per la circoscrizione nazionale e 24 per quella regionale.
Inoltre, si vota per il governatore della città autonoma di Buenos Aires (la capitale argentina), e della popolosa provincia di Buenos Aires (la più grande lista elettorale con 13.110.768 elettori, il 37,04%), Catamarca ed Entre Ríos.
Sono 35.394.425 elettori aventi diritto in tutto il Paese, tra questi ne hanno facoltà anche giovani di 16 e 17 anni, per un totale di 104.577 tavoli predisposti per il voto. Tra gli iscritti, più della metà sono donne (18.207.762). Nelle ultime elezioni, quelle del 2019, il peronista progressista Alberto Fernández (Frente de Todos) fu eletto presidente con un'affluenza dell'80,4%.