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SERBIAVon der Leyen a Belgrado, la Serbia verso l'adesione all'Ue

31.10.23 - 17:18
Il Paese guidato dal presidente Aleksandar Vucic è candidato per entrare a far parte dell'Unione Europea.
AFP
Fonte ATS ANS
Von der Leyen a Belgrado, la Serbia verso l'adesione all'Ue
Il Paese guidato dal presidente Aleksandar Vucic è candidato per entrare a far parte dell'Unione Europea.

BELGRADO - «L'allargamento è in alto nell'agenda dell'Unione europea, e in questo periodo di turbolenze globali è fondamentale rafforzare l'unità e la sicurezza del nostro continente». Lo ha detto la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen oggi a Belgrado al termine di un colloquio con il presidente serbo Aleksandar Vucic.

Parlando in una conferenza stampa congiunta, von der Leyen ha osservato che la Serbia è uno dei paesi candidati più avanti sulla strada verso l'adesione all'Ue. «Noi vogliamo che la Serbia entri a far parte dell'Unione europea. L'Ue vuole contare sulla Serbia quale partner affidabile», ha detto la presidente della Commissione.

L'allargamento, ha affermato, è il modo per rafforzare l'unità e la sicurezza dell'Europa difronte alle minacce legate alle attuali turbolenze, quali sono i conflitti armati in Ucraina e in Medio Oriente. E l'adesione della Serbia all'Unione va in questa direzione.

«Tale offerta si basa sulla fiducia, sulla reciprocità e sulla partnership. È una promessa di pace e prosperità e al tempo stesso una occasione unica proprio in questa fase. Io spero davvero e e sono convinta che vorrete approfittare di questa occasione», ha affermato von der Leyen. «Vogliamo che vi avviciniate per gradi, compresa la politica estera, e l'Ue intende contare sulla Serbia quale partner europeo affidabile che condivide principi e valori comuni».

Tuttavia, ha sottolineato la presidente della Commissione che oggi ha fatto tappa a Belgrado nel suo tour nei Balcani occidentali, «il processo di adesione si basa sui meriti, alcuni paesi procedono veloci, altri più lentamente, e noi riteniamo che sia corretto che tale processo si basi sui meriti di ognuno».

Al tempo stesso, ha osservato, è fondamentale che all'allargamento siano preparati sia i paesi candidati sia la stessa Unione. «Noi dobbiamo fare la nostra parte e voi la vostra, al fine di approfittare di tale occasione», ha detto von der Leyen rispondendo a una domanda se sia realistico considerare il 2030 quale data per l'adesione dei paesi dei Balcani occidentali all'Ue.

La presidente della Commissione ha quindi sottolineato l'importanza della normalizzazione dei rapporti tra Belgrado e Pristina per la stabilità della regione e per il cammino di entrambe le parti sulla strada dell'integrazione europea. Al tempo stesso fermamente condannato le sparatorie e le violenze del mese scorso nel nord del Kosovo.

«L'attacco armato e le violenze del 24 settembre a Banjska sono del tutto inaccettabili, i responsabili devono essere individuati e portati davanti ai giudici per rispondere delle loro azioni. Ciò è cruciale per l'una e per l'altra parte, che devono impegnarsi a proseguire verso la piena normalizzazione delle relazioni», ha detto von der Leyen.

È importante, ha osservato, che la Serbia appoggi lo statuto della Comunità delle municipalità a maggioranza serba in Kosovo, e che il Kosovo metta in atto tale statuto. «Inoltre la Serbia deve attuare tutti gli accordi già conclusi, senza perdere tempo». E il modo migliore per affrontare e parlare di tutto ciò - ha aggiunto - è il dialogo facilitato dall'Ue, unica via per andare avanti verso l'integrazione nell'Unione europea.

Nei giorni scorsi il quintetto di inviati internazionali di Ue, Usa, Francia, Germania e Italia, in missioni a Pristina e Belgrado, hanno sottoposto alle parti una nuova proposta relativa alla Comunità (che Pristina chiama Associazione) delle municipalità serbe in Kosovo. Un documento del quale tuttavia sia Vucic che la dirigenza di Pristina non hanno finora rivelato i particolari, richiamandosi a un'intesa in questo senso con il quintetto.

Alla von der Leyen è poi stato chiesto di chiarire la sua affermazione fatta ieri a Pristina sulla necessità di un riconoscimento de facto dell'indipendenza del Kosovo da parte della Serbia, a fronte del sì che Pristina dovrebbe dare alla Comunità delle municipalità serbe in Kosovo. E ciò alla luce del fatto che cinque Paesi membri dell'Ue (Spagna, Grecia, Romania, Cipro e Slovacchia) non riconoscono il Kosovo indipendente.

Si tratta, ha osservato von der Leyen, della piena attuazione dell'accordo di Ohrid (dello scorso marzo) che prevede vari passi, compreso il riconoscimento di istituzioni e documenti ufficiali kosovari da parte della Serbia, cosa questa che va parallelamente alla creazione della Comunità delle municipalità serbe, che spetta al Kosovo. Tutto questo, ha detto, spiana la strada alla normalizzazione dei rapporti tra Serbia e Kosovo, ed è un presupposto necessario al cammino verso l'integrazione nell'Ue.

La presidente della Commissione ha anche sottolineato l'importanza del vasto piano di investimenti per la regione dell'ammontare di 30 miliardi di euro, a dimostrazione del forte interesse dell'Ue nel sostenere e accompagnare i paesi balcanici nel loro cammino verso la piena integrazione nell'Unione europea.

Von der Leyen ha detto che con tale piano è possibile affrontare e superare insieme periodi di crisi e turbolenze, come la crisi energetica dello scorso anno. «Lavorando insieme abbiamo potuto affrontare e superare tale grave crisi. Il tempo dimostrerà che insieme possiamo superare tutte le difficoltà», ha affermato facendo riferimento al tempo stesso al piano di crescita per i Balcani occidentali che, se attuato al meglio, potrà aumentare del 10% il Pil dei paesi della regione.

Il piano di crescita, ha precisato, prevede un pacchetto di riforme e investimenti per un ammontare di sei miliardi di euro. «Nell'Ue abbiamo fatto un'ottima esperienza combinando riforme e investimenti, cosa questa attuata dopo la pandemia con il programma NextGenerationEU. Questo piano ha funzionato bene, e se ha funzionato per i paesi membri penso che funzionerà anche in questo caso», ha affermato von der Leyen.

Tale piano, a suo dire, darà un'accelerazione all'economia dei Balcani occidentali, favorirà la creazione di nuovi posti di lavoro e sosterrà i paesi della regione sulla strada verso l'adesione all'Ue.

Un piano, di crescita, ha precisato, che consta di quattro elementi: apertura del mercato dell'Ue a società e compagnie dei Balcani occidentali, da parte loro i paesi della regione si aprono alle economie degli Stati dell'Ue al fine di creare un mercato regionale comune nei Balcani occidentali. Con ciò si mettono a punto regole comuni con le opportune riforme e maggiore sostegno finanziario pre-adesione e, ultimo punto, si decidono nuovi investimenti nella regione.

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COMMENTI
 

Aaahhh 1 anno fa su tio
Che affare per l’Europa. Ma almeno hanno un altro paese da tenere per le palle. Non conterà nulla la Serbia in Europa ma speriamo almeno che vadano a stare un po’ meglio. All’inizio almeno.

Ulk 1 anno fa su tio
Se non firmava faceva la fine di Yanukovych, ex presidente dell Ucraina

Pic73 1 anno fa su tio
Berlgrado…complimenti…neanche un titolo siete capaci di scrivere giusto 🤷‍♂️

Righe76 1 anno fa su tio
Alle volte ho l’impressione che si parla di miliardi come di noccioline! Ma io ho l’impressione (che poi è una realtà) che ci stiamo impoverendo a furia di pagare per questi sini st ron zi!! Che si riempiono la bocca di belle parole ma non combinano nulla tranne riempirci di tasse, aumenti, bugie e di ideologie sbagliate!

TheQueen 1 anno fa su tio
Risposta a Righe76
Non che invece i destr o nzi siano meglio. Guarda un po’ in che mani siamo qui in TI ed in CH…datevi una svegliata: ormai parlare di dx e sx non ha più senso, sono tutti uguali e cercano di metterci gli uni contro gli altri, per tenersi le cadreghe

Pianeta Terra 1 anno fa su tio
Mi raccomando Cassis mandagli giù soldi per far vedere che siamo anon ago Loidi
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