Il premier spagnolo, Pedro Sánchez, dopo l'incontro con Pere Aragonès, presidente della Catalogna: «Un risultato soddisfacente»
BARCELLONA - «Ciò che oggi vediamo è un esempio di normalità istituzionale, di ciò che andrebbe definito come normalità politica»: così da Barcellona il premier spagnolo, Pedro Sánchez, dopo il primo incontro ufficiale nel suo terzo mandato con il presidente regionale della Catalogna, l'indipendentista moderato Pere Aragonès.
«È un risultato molto soddisfacente, dopo anni molto duri, complessi e convulsi, in cui la politica è stata assente per i cittadini», ha aggiunto Sánchez, che ha poi annunciato diversi accordi tra Madrid e Barcellona: tra questi, ci sono intese per trasferire alla Catalogna le competenze sui treni locali e sul cosiddetto «introito minimo vitale» (una sorta di reddito di cittadinanza), la promessa di una legge per la tutela del "plurilinguismo" e la decisione di far ripartire il tavolo sui negoziati tra i due governi nel primo trimestre 2024.
In merito alla rivendicazione degli indipendentisti catalani di organizzare un referendum sulla secessione della Catalogna, Sánchez ha risposto che è un'opzione «non contemplata» nella Costituzione spagnola e che la linea da seguire è quella di favorire «l'autogoverno» della regione e «accordi» politici tra le due parti.