L'ex Ceo di Credit Suisse ha dato le dimissioni dal Cda di Kering per dedicarsi alla politica
YAMOUSSOUKRO - L'ex Ceo di Credit Suisse Tidjane Thiam si è dimesso dal consiglio di amministrazione di Kering, multinazionale francese del lusso che controlla marchi quali Gucci e Yves Saint Laurent e ben nota anche in Ticino per essere stata al centro di un caso politico legato al fisco. Thiam vuole avere il tempo di dedicarsi ai suoi impegni politici: è visto come prossimo candidato alle elezioni per la presidenza della Costa d'Avorio.
L'uscita di scena dal Cda è stata annunciata ieri sera dalla stessa Kering. Thiam era stato nominato a metà del 2020 e all'interno dell'organo di sorveglianza è stato presidente del comitato di revisione e membro del comitato di remunerazione.
In dicembre il doppio cittadino franco-ivoriano è stato eletto nuovo presidente del Partito democratico della Costa d'Avorio (PDCI), principale formazione di opposizione del paese dell'Africa occidentale grande otto volte la Svizzera e che conta circa 27 milioni di abitanti. È quindi probabile che si presenti come candidato del partito alle elezioni presidenziali del 2025.
A 61 anni Thiam è considerato giovane per un'alta carica politica in Costa d'Avorio. È solo il terzo presidente di partito eletto nella storia del PDCI, fondato nel 1946. Prima di lui lo erano stato stati Félix Houphouët Boigny (1905-1993), primo presidente del paese, e il suo successore alla testa dello stato, Henri Konan Bédié (1934-2023), morto nell'agosto scorso
Thiam è stato presidente della direzione di CS dal marzo 2015 al febbraio 2020, quando rassegnò le dimissioni sulla scia della vicenda del pedinamento dell'ex dirigente di Credit Suisse (e attuale top manager di UBS) Iqbal Khan. In precedenza era stato a capo del gruppo finanziario britannico Prudential: il fatto che non avesse alcun background bancario è stato visto a posteriori dai critici (primo fra tutti un altro Ceo, Oswald Grübel) come uno degli elementi che hanno favorito il tracollo della banca fondata nel 1856 da Alfred Escher (1819-1882).