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STATI UNITI«Andate a votare e salvate l'America»

15.01.24 - 08:12
Lunedì 15 gennaio è il giorno dei caucus in Iowa, il vantaggio di Trump appare incolmabile per i rivali
keystone-sda.ch / STF (Andrew Harnik)
Fonte Ats Ans
«Andate a votare e salvate l'America»
Lunedì 15 gennaio è il giorno dei caucus in Iowa, il vantaggio di Trump appare incolmabile per i rivali

DES MOINES - Donald Trump corre verso la vittoria in Iowa. L'ultimo sondaggio del Des Moines Register lo indica al 48%, con un vantaggio di 28 punti su Nikki Haley. L'ex governatrice della South Carolina è infatti seconda con il 20%, davanti a Ron DeSantis scivolato al terzo posto con il 16%

«Vinceremo. Andate a votare e salvate l'America», ha detto Trump ai suoi sostenitori che hanno sfidato il gelo polare per ascoltarlo al Simpson College di Indianola, non lontano da Des Moines. Se le rilevazioni fossero confermate, l'ex presidente farebbe la storia. Nessun candidato ha infatti mai vinto con un margine così ampio.

Gli strali di Trump

«Haley non è all'altezza del lavoro» da presidente, «non è abbastanza forte», ha aggiunto parlando al suo popolo, con il quale di è impegnato a «mettere fine all'invasione» dei migranti e «a impedire ai democratici di vincere nel 2024».

«Sono stato incriminato quattro volte, più di Al Capone», ha sottolineato ancora. E ha criticato DeSantis - una «delusione» - e Vivek Ramaswamy, il candidato repubblicano da molti definito il 'Trump Millennial'. «Non è Maga, non sprecate il vostro voto», ha aggiunto l'ex presidente, preoccupato da una possibile bassa affluenza ai caucus a causa del freddo polare che potrebbe penalizzarlo.

Trump inoltre sa bene, per esperienza personale, che nulla va dato per scontato visto che i caucus dei repubblicani sono segreti e questo potrebbe riservare sorprese. Nel 2016 era avanti in tutti i sondaggi in Iowa, ma alla fine a cantare vittoria fu il senatore del Texas Ted Cruz.

La crescita di Haley

L'ultimo sondaggio del "Des Moines Register" conferma l'ascesa di Nikki Haley e fra lo staff dell'ex ambasciatrice c'è ottimismo anche se «nulla è dato per scontato».

L'Iowa ha la chance, la prima nel paese, di dar voce al desiderio per una nuova generazione di leader conservatori come Nikki Haley invece che sempre lo stesso Donald Trump. Un solido secondo posto dell'ex ambasciatrice potrebbe cambiare la corsa alla Casa Bianca, consentendole di arrivare alle primarie del New Hampshire - dove ha un forte sostegno - con il vento in poppa e presentarsi come la vera alternativa a Trump.

La strada verso il 2024 per Haley comunque non è facile: i consensi fra i potenziali elettori non laureati sono solo al 3% mentre Trump in questa fascia domina incontrastato.

Chi ha più da perdere nella nottata elettorale è DeSantis. L'ex governatore della Florida è stato a lungo considerato la maggiore minaccia per l'ex presidente. Ma la sua campagna elettorale non è mai veramente decollata e l'Iowa - di cui ha visitato tutte e 99 le contee - rappresenta un possibile test decisivo: dovrà dimostrare di essere l'anti-Trump o lasciare la corsa.

Se dovesse arrivare terzo infatti confermerebbe i timori del partito repubblicano sul suo appeal politico e salirebbe nei suoi confronti la pressione per fare un passo indietro così da consentire una corsa.

Tra i due litiganti, il terzo gode

Anche perché più si prolunga la battaglia fra Haley e DeSantis, maggiori sono i benefici per Trump. «Le campagne vincenti non fanno affidamento sui dati pubblici», afferma lo staff di DeSantis commentando il sondaggio del "Des Moines Register", osservando come la campagna dell'ex governatore è «perfetta per le condizioni meteo previste», potendo beneficiare di una bassa affluenza.

Anche se l'esito dei caucus appare scontato con la vittoria di Donald Trump, la suspense comunque non manca. Memore delle esperienze del passato, l'Iowa cercherà di evitare un'altra nottata nera nel conteggio dei voti. Nel 2012 Mitt Romney venne dichiarato vincitore di caucus ma 16 giorni dopo il partito repubblicano dello stato, in difficoltà nel contare i voti, comunicò che il vero vincitore era in realtà Rick Santorum.

Nel 2020 i caucus democratici furono una debacle con problemi enormi: l'esercito di giornalisti che aveva invaso lo stato per l'importante evento lasciò prima che i risultati fossero noti.

Per la notte elettorale tutto è ormai pronto. Quello che resta da vedere è quanti saranno i residenti coraggiosi che si avventureranno a -30 gradi per far sentire la loro voce.

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COMMENTI
 

Alessandria 11 mesi fa su tio
Piu' lo attaccano e piu diventa grande, Dio esiste allora.

Tirasass 11 mesi fa su tio
Quindi i più ignoranti votano Trump? Solo x capire....

Fabio bianconero 11 mesi fa su tio
Bè bisogna dire che Trump, per pagliaccio che sembri, è stato uno dei meno guerrafondai dei presidenti americani, inoltre la sua capacità imprenditoriale potrebbe essere di sicuro un valido aiuto all'economica americana. Se a questo aggiungiamo i business personali che Biden ha e aveva con l'Ucraina ove guarda caso è poi scoppiata una guerra fratricida, non vedo quale scandalo ci sia nel votare Trump.....

W.Bernasconi 11 mesi fa su tio
Risposta a Fabio bianconero
Esattamente!!

s1 11 mesi fa su tio
solo un'altra farsa stelle e strisce... uno vale (niente) quanto l'altro. un burattino vale l'altro, le mani sopra che li agitano sono sempre le stesse

W.Bernasconi 11 mesi fa su tio
Risposta a s1
Non sono per nulla d’accordo.

s1 11 mesi fa su tio
Risposta a W.Bernasconi
diciamo che se la nazione più potente del mondo riesce a produrre questi due personaggi come loro rappresentanti massimi tra cui scegliere sono e siamo messi male, molto male, per andare indietro a trovare un presidente usa valido, eh bisogna andare indietro mah almeno 70 anni...

W.Bernasconi 11 mesi fa su tio
Risposta a s1
Non so.. punti di vista.. a mio parere Trump è stato uno dei migliori presidenti della storia americana, portando l’economia e la nomea (e tanto altro) a un punto molto alto

Dred 11 mesi fa su tio
Risposta a W.Bernasconi
La nomea direi proprio di no. Stava facendo litigare gli USA con tutti i paesi, compresi quelli alleati (vedi sanzioni all'Europa). Anche far uscire gli USA da diversi trattati non ha certo migliorato la considerazione del mondo verso di loro
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