Nonostante l'incertezza della partecipazione russa, l'obiettivo confederato è avviare negoziati coinvolgendo un'ampia gamma di Paesi.
BERNA - Il vertice per la pace in Ucraina previsto in Svizzera dovrebbe svolgersi ancora quest'anno. Lo afferma la presidente della Confederazione Viola Amherd in un'intervista pubblicata oggi dalla Schweiz am Wochenende.
«La Russia probabilmente non sarà presente, ma stiamo cercando di discutere con tutti gli altri», precisa Amherd, lasciando però intendere che Berna è in contatto anche con Mosca.
«La Svizzera parla con tutti. Negli ultimi giorni mi è stato segnalato più volte quanto ciò sia importante e quanto tutti siano felici che qualcuno possa farlo. I canali di comunicazione esistono e sono aperti».
Naturalmente c'è un piccolo rischio di non riuscire a organizzare la riunione, ammette Amherd, aggiungendo però che se la Svizzera non prova, sicuramente non ci riuscirà. «Bisogna anche avere il coraggio di dire qualche volta: tenteremo e faremo del nostro meglio».
«Non possiamo aspettarci un piano di pace già pronto alla fine del nostro vertice», ha comunque ammesso la ministra della difesa. «Ma se riusciremo ad avviare un processo di pace, avremo già ottenuto molto».
Secondo Amherd, sarebbe un successo se vi partecipasse un'ampia gamma di Paesi, compresi quelli del Sud - in particolare Sudafrica, India, Brasile e Arabia Saudita - e se possibile la Cina. Il ministro degli esteri Ignazio Cassis si recherà proprio in Cina all'inizio di febbraio, come previsto da tempo.
A quasi due anni dall'invasione russa dell'Ucraina, il futuro del Paese è stato il tema dell'incontro tenutosi domenica scorsa a Davos (GR) tra il governo di Kiev e i rappresentanti di oltre 80 Paesi e organizzazioni. Al centro delle discussioni c'era un piano di pace in dieci punti proposto dall'Ucraina.