La Cina si prepara alla visita del Segretario di Stato americano. E i temi sono già sul tavolo
PECHINO - La Cina prova a definire i toni dell'imminente visita del segretario di Stato Usa Antony Blinken, esponendo la sua agenda di preoccupazioni e obiettivi chiave con Taiwan tra le prime linee rosse.
Il Dipartimento per gli Affari nordamericani del ministero degli Esteri ha pubblicato un lungo articolo sul suo account ufficiale WeChat, elencando i cinque punti principali di Pechino: la corretta comprensione (il "primo pulsante"), il rafforzamento del dialogo, la gestione efficace delle differenze, la promozione di una cooperazione reciprocamente vantaggiosa e la necessità del farsi carico in modo congiunto delle responsabilità di grandi Paesi.
Il rispetto reciproco, la coesistenza pacifica e la cooperazione vantaggiosa per tutti «sono sempre stati i principi fondamentali» cinesi per i legami sino-americani. Più di 20 meccanismi sono stati istituiti o riavviati dal summit di novembre 2023 a San Francisco tra i presidenti Joe Biden e Xi Jinping, ma la comunicazione non dovrebbe essere fine a se stessa. «Il cosiddetto sistema di alleanze americano è un prodotto della Guerra Fredda, che riflette un pensiero obsoleto e una mentalità a somma zero». La parte americana «non deve toccare le linee rosse» su Taiwan, la democrazia e i diritti umani (Xinjiang, Tibet e Hong Kong «sono affari interni»), nonché sistema, percorso e diritto allo sviluppo. «La Cina è risoluta e incrollabile nel salvaguardare la propria sovranità nazionale, la sicurezza e gli interessi di sviluppo, e dichiarerà in modo chiaro la sua posizione e farà richieste esplicite su questioni come Taiwan, questioni economiche, commerciali e tecnologiche, e il mar Cinese meridionale», si legge ancora nell'articolo.
La Cina, inoltre, rivendica «un ruolo costruttivo» su questioni come Medio Oriente, Ucraina e penisola coreana, «e speriamo che gli Usa facciano lo stesso». Mentre lo spiegamento americano di sistemi missilistici a raggio intermedio nelle Filippine «ha intensificato le tensioni nella regione e aumentato il rischio di incomprensioni e valutazioni errate». L'Aukus, l'accordo sulla sicurezza Usa-Gb-Australia, e l'insistenza per lo sviluppo di sottomarini nucleari, «ha scatenato seri rischi di proliferazione atomica e intensificato la corsa agli armamenti. La regione dell'Asia-Pacifico non è il cortile di nessuno e non dovrebbe diventare un'arena di rivalità tra grandi potenze».