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FRANCIAVerso il voto, il pugno duro di Bardella: «Basta ius soli»

24.06.24 - 13:28
Il candidato premier del Rassemblement National punta vuole convincere il presidente francese a convocare un referendum sull'immigrazione
keystone-sda.ch / STF (Christophe Ena)
Fonte ats
Verso il voto, il pugno duro di Bardella: «Basta ius soli»
Il candidato premier del Rassemblement National punta vuole convincere il presidente francese a convocare un referendum sull'immigrazione

PARIGI - Pugno duro di Jordan Bardella sull'immigrazione. In conferenza stampa a Parigi, il candidato premier del Rassemblement National (RN) ha assicurato che eliminerà lo Ius soli, «rimuoverà gli ostacoli all'espulsione di delinquenti e criminali stranieri» e ripristinerà il reato «di soggiorno irregolare».

Presentando il suo programma elettorale. il ventottenne fedelissimo di Marine Le Pen ha anche auspicato di riuscire a «convincere» il presidente, Emmanuel Macron, sulla convocazione di un referendum sull'immigrazione. Alla vigilia delle elezioni Ue del giugno, il Rassemblement National aveva anche annunciato un ricorso contro il nuovo patto immigrazione e asilo approvato dai Ventisette, a cominciare dal principio di ridistribuzione dei migranti tra Paesi Ue.

Bardella, ha ribadito l'auspicio di avere una maggioranza assoluta per poter governare la Francia, precisando di non voler andare solo per «15 giorni» a Matignon, per «gloria personale». «Voglio il potere per esercitarlo», ha proseguito.

Bardella ha quindi promesso, se diventerà Premier, pensioni a 60 anni «per alcuni francesi», vale a dire per chi ha 40 anni di contributi, già dall'autunno e un programma modulare per tutti gli altri, «big bang di autorità» nelle scuole, con il bando ai telefonini in classe, il ritorno al 'voi' agli insegnanti e l'uniforme.

Sarà anche avviata una revisione delle spese dei conti dello stato per procedere a tagli. Un'altra «urgenza» è per Bardella quella di «ridare ossigeno» economico ai francesi.

«Siamo pronti a governare. Lo dico solennemente ai nostri compatrioti, il Rassemblement National è l'unico movimento a poter mettere in atto da adesso e ragionevolmente le aspirazioni chiaramente espresse dai francesi» ha dichiarato Bardella, il cui partito nazionalista di estrema destra è il favorito nei sondaggi in vista del voto di domenica prossima.

Bardella temporeggia invece su una possibile rimozione della bandiera dell'Unione europea accanto a quella francese durante i suoi possibili futuri interventi da primo ministro da Matignon. La bandiera Ue? «Ci sto riflettendo», si è limitato a dire, suscitando risate tra i suoi fedelissimi del Rassemblement National presenti in sala.

Bardella si è anche espresso in merito alla guerra in Ucraina: la Francia manterrà gli impegni, ma ci sono due linee rosse da non superare. Ovvero «l'invio di truppe francesi in Ucraina» e «la consegna di missili o equipaggiamenti a lungo raggio che potrebbero colpire la Russia».

«Vedo la Russia come una minaccia multidimensionale. La Russia contrasta oggi, da diversi mesi, da diversi anni, gli interessi francesi nelle nostre zone di influenza storica in Africa, nel Mar Nero e anche nei nostri territori d'oltremare», ha detto Bardella spiegando di voler essere «particolarmente vigile» contro «ogni forma di ingerenza».

Sul Medio Oriente, Bardella ha detto che «riconoscere uno Stato palestinese sarebbe riconoscere il terrorismo». «Abbiamo sposato la posizione francese, a due Stati, che risponderebbero a diritti e doveri per i palestinesi», ha sottolineato il ventottenne, secondo cui adesso «questa posizione è caduca viste le atrocità e gli attacchi di Hamas il 7 ottobre».

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