Il candidato repubblicano nel mirino degli hacker. I repubblicani puntato il dito contro «fonti straniere ostili agli Stati Uniti»
NEW YORK - Il candidato alla Casa Bianca, Donald Trump, ha dichiarato che alcune delle sue comunicazioni interne sono state hackerate. La conferma è arrivata dopo che il sito Politico ha ricevuto via email alcuni file da un hacker che si fa chiamare "Robert".
I repubblicani hanno incolpato della violazione informatica «fonti straniere ostili agli Stati Uniti», citando un rapporto di Microsoft secondo cui cybercriminali iraniani hanno cercato a inizio giugno di colpire il team, inviando email contenenti virus. Microsoft non ha identificato la campagna con quanto successo nel fine settimana a Trump.
Il 22 luglio, Politico ha iniziato a ricevere email da un account anonimo. Nel corso delle ultime settimane, la persona si è identificata solo come "Robert", e ha inoltrato quelle che sembravano essere comunicazioni interne di un alto funzionario della campagna di Trump. Stando a Politico, i documenti sono da considerare legittimi.
La vicenda rimanda a quanto successo nel 2016, quando i massimi funzionari del Partito Democratico furono hackerati prima delle elezioni presidenziali. La violazione portò alla fuga di email che documentavano i meccanismi interni del partito e la campagna di Hillary Clinton. I dem accusarono la Russia di aver orchestrato la violazione. In seguito, molte delle email furono pubblicate dalla piattaforma WikiLeaks fondata da Julian Assange.
Intanto, alle 20 ora locale, le due di notte in Svizzera, Elon Musk intervisterà in diretta su X Donald Trump. Si tratta del primo colloquio pubblico tra i due da quando il miliardario patron di Tesla ha annunciato il suo endorsement al tycoon.
L'intervista sarà trasmessa sull'account ufficiale di Trump, che è stato ripristinato un mese dopo l'acquisto di X da parte di Musk, dopo essere stato sospeso in seguito all'attacco al Congresso del 6 gennaio 2021.