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G7/IRAN«Stop alle forniture d'armi alla Russia»

14.09.24 - 20:15
I ministri degli esteri del G7 condannano l'Iran
Imago
Fonte ats ans
«Stop alle forniture d'armi alla Russia»
I ministri degli esteri del G7 condannano l'Iran

ROMA - I ministri degli esteri del G7 hanno espresso la loro «più forte condanna» per la fornitura, da parte dell'Iran, di missili balistici alla Russia e hanno chiesto a Teheran di provi fine al più presto.

«La prova che l'Iran ha continuato a trasferire armamenti alla Russia nonostante le ripetute richieste internazionali di porvi fine - si legge in una nota diffusa dal G7 di cui l'Italia ha la presidenza di turno - rappresenta una ulteriore escalation del sostegno militare iraniano alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina».

«Noi, ministri degli esteri del G7 di Canada, Francia, Germania, Italia, Giappone, Regno Unito e Stati Uniti d'America e Alto Rappresentante dell'Ue, condanniamo con la massima fermezza le esportazioni iraniane e l'approvvigionamento russo di missili balistici iraniani».

«La prova che l'Iran ha continuato a trasferire armi alla Russia nonostante i ripetuti appelli internazionali a fermarsi rappresenta un'ulteriore escalation del sostegno militare dell'Iran alla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina. La Russia - prosegue il comunicato - ha utilizzato armi iraniane come i droni per uccidere civili ucraini e colpire le loro infrastrutture critiche. L'aggressione della Russia costituisce una flagrante violazione del diritto internazionale, compresa la Carta delle Nazioni Unite».

«L'Iran - sostiene il comunicato - deve cessare immediatamente ogni sostegno alla guerra illegale e ingiustificabile della Russia contro l'Ucraina e fermare tali trasferimenti di missili balistici, Uav e tecnologie correlate, che costituiscono una minaccia diretta per il popolo ucraino e per la sicurezza europea e internazionale più in generale. Rimaniamo fermi nel nostro impegno a chiedere conto all'Iran del suo inaccettabile sostegno alla guerra illegale della Russia in Ucraina, che mina ulteriormente la sicurezza globale. In linea con le nostre precedenti dichiarazioni in materia, stiamo già rispondendo con nuove e significative misure».

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