Il presidente turco chiede al Consiglio di sicurezza dell'ONU di agire rapidamente per fermare gli attacchi dell'esercito israeliano.
ANKARA - Il presidente turco, Recep Tayyip Erdoğan, ha affermato che il popolo libanese è il nuovo bersaglio della «politica israeliana di genocidio, occupazione e invasione».
«Nessuno che abbia una coscienza può accettare, scusare o giustificare un simile massacro», ha scritto su X. «Il governo israeliano sta diventando sempre più sconsiderato poiché è coccolato dalle potenze che forniscono armi e munizioni per i suoi massacri; sta sfidando tutta l'umanità, i valori umani e il diritto internazionale».
Erdoğan ha affermato che spetta alle strutture globali, in particolare al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, agire rapidamente per fermare gli «attacchi disumani di Israele contro il Libano». In precedenza ha accusato Israele di genocidio, ha chiesto che fosse punito nei tribunali internazionali e ha criticato le nazioni occidentali per aver sostenuto l'assalto militare del Paese.
Dal canto suo, ilministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, ha definito la situazione a Gaza una «tragedia», e «la mancanza di reazione internazionale una tragedia ancora più grande». Lo riporta Anadolu. Fidan ha poi ribadito che «è necessario istituire una Palestina indipendente», mentre «Israele mira a espandere la guerra nella regione» e «dopo Gaza si muoverà verso il Libano». Il ministro ha poi puntato il dito contro Washington affermando che «è preoccupante che tutto il potere degli Stati Uniti sia a disposizione di Israele».