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STATI UNITITrump o Kamala? Ecco perché il voto dei "polacchi" conta

09.10.24 - 11:00
Con quasi 9 milioni di persone rappresentano quasi il 3% della popolazione americana. E molti di loro risiedono in alcuni degli swing states
Imago
Fonte red
Trump o Kamala? Ecco perché il voto dei "polacchi" conta
Con quasi 9 milioni di persone rappresentano quasi il 3% della popolazione americana. E molti di loro risiedono in alcuni degli swing states

WASHINGTON - Come voteranno, fra poco meno di un mese, i cittadini statunitensi di origine polacca? La domanda - in un'elezione che, sondaggi alla mano, si preannuncia assai combattuta fino all'ultimo - è quantomai rilevante. E il perché è presto detto: questa particolare fetta - con 8.81 milioni di persone - rappresenta circa il 2.7% della popolazione totale degli Stati Uniti. E per buona parte risiede in alcuni dei cosiddetti swing states del Midwest e in Pennsylvania. Gli stati "viola", quelli in cui sia l'asinello che l'elefantino non possono dare per scontato nulla.

Non solo. Aggiungiamo all'equazione anche il momento storico. Le elezioni presidenziali americane arrivano a quasi tre anni dall'inizio della logorante guerra tra Russia e Ucraina - poi mutata, invero con una certa rapidità, in un confronto indiretto tra Mosca e la NATO -, una vicenda che non può non interessare la Polonia, che condivide parte dei suoi confini con entrambi e che ha storicamente rapporti piuttosto turbolenti con l'attuale Federazione Russa, deterioratisi irrimediabilmente, in una continua escalation, dal 2008 - anno della guerra con la Georgia - fino a oggi, passando ovviamente per il 2014 (con l'annessione della Crimea) e il 2022 (l'inizio della cosiddetta "operazione militare speciale)".

Si capisce quindi il perché il voto dei polaccoamericani possa godere di tanta considerazione nel contesto di un'elezione tanto indecisa. E non sorprende che la domanda stia rimbalzando, in una forma o nell'altra, tra le colonne della stampa d'oltreoceano. Il "pantano" della guerra in Ucraina e i suoi riflessi sulla Polonia avranno un peso effettivo per chi ha genitori, nonni e bisnonni in Polonia? E il loro voto potrà davvero determinare una sterzata nell'elezione?

Un miraggio o no?
Un'interessante parentesi la apre Politico, che identifica questo potenziale bacino ridotto a una sorta di miraggio. Citiamo testualmente: «È un terreno di battaglia fantasma che non esiste più. Molti polaccoamericani continuano ad avere un'affinità con il loro vecchio Paese e sono molto orgogliosi del loro retaggio. Le ricche tradizioni culturali polacche continuano a essere venerate in America. Le loro organizzazioni sono ancora molto forti. Ma non costituiscono più un gruppo elettorale separato e sensibile agli appelli elettorali».

Un'oasi che fa gola... a blu e rossi
Tuttavia, e lo dimostrano le recenti dichiarazioni, in campagna elettorale tutto conta. E quella dei cittadini di origine polacca è un'oasi di voti a cui il fronte "blu" intende abbeverarsi. Kamala Harris, durante il dibattito di un mese fa con Donald Trump, aveva "chiamato in causa" esplicitamente gli «800mila polaccoamericani che vivono qui in Pennsylvania» di fronte alle smanie di isolazionismo del tycoon e alla sua "amicizia", o presunta tale, con il presidente russo Vladimir Putin. Quella che dovrebbe consentire di far concludere la guerra, Trump dixit, nel giro di un paio di telefonate. Ma se il suddetto isolazionismo del già presidente sembra porsi in netta antitesi con gli interessi di Varsavia e, di riflesso, dei suoi discendenti, non significa che quel potenziale di schede non faccia gola anche ai repubblicani.

E infatti, l'ex inquilino della Casa Bianca - dopo l'incontro cancellato lo scorso mese con il presidente polacco Andrzej Duda - ha parlato ieri ai microfoni di Telewizja Republika auspicando che «i cittadini polacchi possano andare a votare per qualcuno che condivide i loro stessi valori». E ha aggiunto «dovrei ottenere la maggioranza dei voti polacchi. Spero di ottenerli tutti».

E in passato?
Vale quindi la pena riavvolgere il nastro indietro di qualche anno. Come avevano votato i cittadini americani di discendenza polacca nel corso delle ultime tornate elettorali? Seocndo i rilevamenti del Piast Institute - un centro di studi nazionale, fondato nel 2003, che si occupa di tematiche politiche polacche e polaccoamericane - sia nelle elezioni del 2016 che in quelle del 2020, la prevalenza dei voti era andata al candidato democratico.

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