Secondo l'Amministratore delegato di Easyjet, Johan Lundgren, volare è assolutamente sicuro
LONDRA - Il boss di EasyJet, Johan Lundgren, ha dichiarato che un aereo pieno di persone è sicuro al 100%.
Nel giorno in cui la compagnia aerea ha ripreso a offrire un numero (seppur limitato) di voli, dopo una pausa di 10 settimane, Lundgren ha detto che si sentirebbe «sicuro al 100%» a volare, anche su aerei pieni.
Il CEO di Easyjet ha infatti spiegato all'agenzia stampa della PA che la compagnia aerea segue le linee guida internazionali per aumentare al massimo l'igiene. I passeggeri e l'equipaggio indossano infatti le mascherine protettive e gli aerei sono sottoposti frequentemente a un processo di profonda pulizia.
Comunque, i passeggeri non dovranno sedersi a due metri di distanza l'uno dall'altro, nonostante le richieste di lasciare vuoti i posti a sedere centrali per permettere il distanziamento sociale. «Questa è stata una proposta avanzata all'inizio da uno dei regolatori», ha detto Lundgren alla Bbc, «ma le raccomandazioni delle autorità internazionali, e che sono anche sostenute dai diversi regolatori locali, non includono misure di distanziamento sociale a bordo dell'aereo».
L'idea di mantenere vuoti i posti centrali è stata fortemente criticata da alcune compagnie aeree, con il capo di Ryanair Michael O'Leary che l'ha definita «idiota», avvertendo che avrebbe reso i voli non redditizi.
Per quanto riguarda Easyjet, Lundgren ha detto che la compagnia aerea offrirà circa 300 voli questa settimana, coinvolgendo 22 aeroporti europei. Si tratta solo di una piccola parte rispetto al solito, con il vettore che ha dovuto cancellare circa 47'000 voli in aprile. Il blocco delle scorse settimane, sempre secondo l'Amministratore delegato, è stato «devastante».
Lundgren ha poi criticato la decisione del Regno Unito di rendere obbligatoria una quarantena di 14 giorni per chi entra nel Paese. Secondo le principali compagnie aeree, tra cui Easyjet, Ryanair e British Airways, una simile decisione potrebbe decimare l'industria turistica, bruciando migliaia di posti di lavoro.